Il tecnico grigiorosso ha parlato al termine della gara pareggiata 1-1 con l’Atalanta, analizzando la prestazione dei suoi
Massimiliano Alvini analizza la prestazione dei suoi anche in conferenza stampa: “Abbiamo fatto bene nella prima mezz’ora, nel secondo tempo abbiamo fatto fatica, l‘Atalanta ci ha schiacciato parecchio, ma è normale. Aver retto e essere stati in grado di recuperare in un clima simile è merito dei miei calciatori, voglio riconoscergli il risultato conseguito. Ci ho creduto fino all’ultimo secondo, ma abbiamo anche rischiato di perderla”.
CIOFANI. “È il capitano, si è trascinato la squadra sulle spalle. Non porta la fascia tanto per, lo riconosciamo anche dentro lo spogliatoio. Ci ha dato una gran mano”.
SQUADRA. “La Cremonese in queste sei giornate ha sempre avuto la sua identità, nonostante i difetti. Le squadre con più forza ed esperienza giocano su questo, ma fin da Firenze c’è sempre stata la volontà, così come lo spirito di sacrificio. Lo ha sempre avuto, ragioniamo come un’identità unica, ci può portare a raggiungere l’obiettivo. Ce la vogliamo giocare con le nostre armi”.
ATALANTA. “L’Atalanta non è mai di facile lettura. Avevo bisogno di più densità per poter lavorare sulle seconde palle. È stata una scelta quella di giocare così. Ho visto una bella Atalanta, riconoscibile in ciò che sono i suoi principi. In questi anni è stato il miglior prodotto del calcio italiano, anche a livello europeo e mondiale. Onore a loro. Poi se devo dire un nome Koopmeiners, pazzesco”.
EMOZIONE E AMMONIZIONE. “Anche chi è nella foresta amazzonica si emoziona col calcio, è il mio approccio. Per noi è significativa una gioia simile. Sono stato ammonito perché mi sono avvicinato troppo al monitor. Ho visto dal monitor che era mano, ma è giusto non avvicinarsi. Sembravo un bambino con la cioccolata in quel momento. Ho sbagliato”.
CHIRICHES. “L’ho fatto appositamente per l’Atalanta. Non concedendo quel campo, abbiamo voluto abbassare la pressione volutamente”.
Grande persona e ottimo allenatore bravo Alvini