L’ingresso in campo del centrocampista nerazzurro non è stato dei migliori, motivo per cui è difficile immaginare una maglia dal 1′ in occasione dei prossimi impegni
Mario Pašalić se ne farà, in fondo, una ragione, perchè la Croazia oggi ha centrato l’obiettivo principale: vincere le resistenze e gli assalti del Belgio al fine di passare agli ottavi.
A livello personale, però, una leggera nota stonata per il centrocampista dell’Atalanta non manca, se si considera che prima del Mondiale sembrava presentarsi come un possibile titolare dell’undici di Dalic. Il commissario tecnico dei Vatreni, al contrario, al momento ha optato per altre scelte, soprattutto volti a premiare profili congeniali al 4-3-3 finora visto in Qatar, con prima Vlasic e poi Livaja scelti ad affiancare Kramaric e l’irrinunciabile Perisic.
L’impatto a gara in corso di dello stesso numero 15 di proprietà nerazzurra oggi non è stato dei migliori, motivo per cui sulla carta sembra difficile aspettarsi lo spalatino, anche se nativo di Mainz (Germania) dal 1′ nei prossimi passaggi del Mondiale. Una certezza, di cui avrà coscienza anche lo stesso ex allenatore del Rijeka, però, c’è: l’esperienza internazionale e l’abilità tattica del proprio numero 15, all’occorrenza, sono pronte a dargli manforte, soprattutto in caso di momenti della partita da interpretare con raziocinio e maturità tattica.