
Nella tre giorni dai Pagliuca il tecnico libero di avanzare proposte ma anche investito della responsabilità di accoglierne. Anche sul mercato
Gian Piero Gasperini e il calciomercato: un rapporto difficile e contrastato. Soprattutto perché nessuno, al tecnico dell’Atalanta, ha mai messo né potuto imporre il bavaglio su temi delicati come il rapporto tra caratteristiche dell’organico e verosimiglianza degli obiettivi societari, se mai ce ne sono. Che decisioni potranno scaturire, in primis, dalla Tre Giorni di Boston a casa dell’azionista di riferimento Stephen Pagliuca?
GASPERINI E IL MERCATO: PIENI POTERI? L’Eco di Bergamo e la Gazzetta dello Sport stanno battendo sul tasto delle scelte da condividere a breve, cioè sulla imminente finestra di riparazione invernale. Ma visti i continui riferimenti del tecnico nelle conferenze stampa pre e post partita alla necessità di sapere cosa si vuol fare da grandi, distinguendo nettamente tra crescita dei giovani e risultati da raggiungere, politiche secondo lui non complementari, per l’amministratore delegato Luca Percassi è facile che si imponga un’opzione ben precisa sui poteri interni al riguardo. Il budget è in mano ai comproprietari USA che comunque controllano il club, le operazioni attualmente afferiscono i due direttori sportivi Lee Congerton e Tony D’Amico. Sullo sfondo, la possibilità che al Gasp si veda riconosciute le mani libere, cominciando dai nomi prescelti: una volta stabilito il tetto massimo di acquisti e ingaggi, insomma, l’allenatore dovrebbe proporre e disporre facendo dei due dirigenti summenzionati meri esecutori del proprio volere. Giusto o sbagliato, sì o no? Risposta secca, anche se ai lettori di CalcioAtalanta il nostro sondaggio lascia una terza chance decisamente più accomodante…
