L’ivoriano, pur con la discontinuità che spesso lo contraddistingue, ora incide spesso nell’Atalanta
Arrivato come potenziale erede del Papu Gómez, seppur con caratteristiche tecniche sicuramente diverse, Jérémie Boga è per larghi tratti del suo periodo trascorso in nerazzurro stato spesso, anche legittimamente, oggetto di critiche, nonostante qualche serata particolarmente ispirata non fosse mancata nemmeno nel corso della passata stagione. Si era però avuta troppo spesso l’impressione di un calciatore poco continuo e forse non troppo incline alle codifiche di alcuni equilibri offensivi che contraddistinguevano l’Atalanta nei mesi passati.
Ad un certo punto, addirittura, si era sparsa la voce di un possibile addio dopo solo sei mesi dalla firma, con la Premier League che avrebbe volentieri concesso aria nuova a un calciatore certamente particolarmente adatto al gioco d’Albione. Il ragazzo, però, alla fine ha scelto di restare. Ieri, nel dopogara, ha addirittura parlato di scelta condivisa con tutti, mister e società compresi. Una cosa che risulta quasi strana a pensarci, visto che a fine agosto il franco-ivoriano pareva molto indietro nelle gerarchie offensive, complice anche l’immediata esplosione di Lookman, in gol subito dopo il suo approdo alla nuova realtà.
BENEDETTO 2023 – Boga, di fatto, fino alla pausa per il Mondiale ha avuto pochissime occasioni per mettersi in mostra, al netto di qualche buona figura nelle amichevoli del giovedì e la nomea di “fenomeno degli allenamenti” a detta dei beninformati di Zingonia. L’anno nuovo, invece, ha portato in dote buone nuove, soprattutto nel momento in cui Gasperini ha scelto di passare momentaneamente al 3-4-3 per rinfocolare i numeri offensivi dell’Atalanta. L’ingresso al 46′ di Bologna-Atalanta è stata una buona linea spartiacque: due assist, una prestazione all’insegna del coraggio e l’impressione di potersi rivelare una risorsa importante per la squadra, soprattutto a fronte di difese arcigne e non facili da scardinare.
Ieri, non a caso, il suo inserimento è stato decisivo per orchestrare con più facilità contrattacchi e spostare palla con grande velocità, trasformando le azioni da difensive ad offensive in breve giro di posta. Tra i due picchi appena citati, a onor del vero, c’è stata anche qualche prova meno colorita, o più semplicemente contraddistinta da alti e bassi nel corso della stessa. Jérémie, d’altra parte, è questo sin dai tempi del vivaio del Chelsea: un esterno velocissimo in grado di creare superiorità e pezzi di bravura e, al contempo, riuscire a sbagliare un numero molto alto di palloni nella stessa partita. Il tecnico di Grugliasco, però, può dire di averlo visto togliere le castagne dal fuoco in maniera decisiva allo Zini, e magari ora gli concederà qualche occasione dal 1′ in più. Anche perchè non si parla più di un giovane prospetto: a 26 anni, già ampiamente compiuti, l’ex Sassuolo vuole finalmente stagliarsi in maniera importante sul panorama del nostro campionato.
Boga è più forte del pagliaccio di Siviglia che giocava tra molti campioni e si permetteva di sbagliare i gol nelle finali x fare un dispetto al Gasp
Boga se avesse continuità e più testa nn ce ne sarebbe
per nessuno.
Non giocava mai e anche adesso gioca troppo poco per le sue qualità. Uno dei pochi che può inventare qualcosa altrimenti siamo piatti
E pensare che qui sopra, fino a un paio di mesi fa, era tutto un insulto e un invito ad andarsene (o a venderlo), quando praticamente non aveva ancora visto il campo dall’inizio della stagione.