Risoltasi in un nulla di fatto per il Giudice Sportivo, l’ennesima querelle tra il tecnico e i viola è un affare di lunga data
Sputi? Spintoni? Battibecchi dal sottopassaggio fino al piano-spogliatoio dell’Atalanta? Il Giudice Sportivo lascia il malloppo alla Procura Federale per il caso Fiorentina-Pradè-Gian Piero Gasperini, compresa la coda Joe Barone/Umberto Marino tra direttori generali. Ma coi viola, per il tecnico di Grugliasco, ormai è una querelle eterna da ennesima puntata. Ormai, ricucendo tutti i capitoli fino a lunedì sera, toccherà farci un libro.
GASPERINI E IL CHIESA TUFFATORE. Le polemiche e le frizioni tra l’allenatore dell’Atalanta e la Fiorentina datano dalle dichiarazioni post partita dell’ormai lontano 30 settembre 2018, per quel rigore sospetto guadagnato da Federico Chiesa, incrociato da Rafael Toloi, curiosamente protagonista del rigore-non rigore braccio-spalla da VAR a immagini sfocatissime. Rigore di Veretout e Biraghi allo scadere, un ko come viatico agli scazzi del poi. La penultima volta è stata per quel doppio rigore di Vlahovic (1-2, 11 settembre 2021) dopo il gol annullato a Djimsiti (in seguito autore del fallo da penalty sull’ex Bonaventura in avvio di ripresa) per supposto fuorigioco attivo di Zapata al 10′: il famoso mani di Maehle assolutamente involontario dopo il fendente del serbo smanacciato da Sportiello. Al 65′ Callejon stende Gosens, Marini ancora una volta richiamato al VAR e Zapata infila dal dischetto il gol della bandiera. “La Fiorentina ci vede come quelli che le hanno rubato il posto e vuole riprenderselo”, le frasi del Gasp alla vigilia.
GASP E LA FIORENTINA. Un classico che si rinfocola, anche perché nella scorsa stagione, a parte il “tu sei un figlio di p.” rivolto al mister dalla tifoseria del “Franchi” durante l’ottavo di Coppa Italia (2-1, Cutrone, Ilicic, Lirola) del 15 gennaio 2020 con replica in sala stampa “lo saranno loro, che possono parlare perché mia madre alla fine della guerra ha combattuto per dargliene il diritto”, c’era stato il due su due in campionato sempre tra gli strali da anti VAR per il gol annullato a Malinovskyi a Firenze il 20 febbraio dell’anno scorso oltre all’eliminazione dalla Coppa Italia col 3-2 di Milenkovic al fotofinish 10 giorni prima, non considerato offside perché il tocco di De Roon l’avrebbe rimesso in posizione legale. Altro che sputi presunti e urla dal proprio spogliatoio senza contatto fisico…
Gli rosica il.fegato …a vederci noi come settima sorella ….
I Goodfellas fiorentini ci Provano a provocare