Il centrale argentino, neo campione del mondo, all’Atalanta ha lasciato un grande ricordo dell’unica stagione disputata
A pelo d’erba, un miracolo in carne e ossa: anticipi, chiusure, impostazione, colpi di testa che sfiorano il sole. Da Cordoba con furore. 4 di prestito oneroso più 16 di riscatto oltre ai bonus, 50 di riscatto l’estate scorsa. Cristian Romero, detto El Cuti, per l’Atalanta è stato il sogno di una sola stagione e anche l’ultima grande plsuvalenza. Un’annata magnifica, la 2020-2021, quella del festeggiato di oggi, 27 aprile, col suo primo quarto di secolo: 42 presenze, 3 gol (al Mitdjylland al ritorno in Champions, al Milan e al Napoli) e 5 assist (su una carriera da 186, 7 e 8 rispettivamente, più 20-1 nell’Argentina) per il miglior perno difensivo mai visto da queste parti.
ROMERO, CHE PLUSVALENZA! A testimoniare il valore del giocatore, palate di soldi a parte, più la vittoria ai Mondiali da titolare in Qatar che il passaggio a un club ricco e inconcludente come il Tottenham Hotspur, in cui pure si sta ritagliando spazi all’inizio un po’ difficoltosi. Mica facile divincolarsi in mezzo a un progetto tecnico diviso in quattro fette in un biennio appena, da Espirito Santo a Ryan Mason passando per Antonio Conte e il suo vice Cristian Stellini rimasto un battito di ciglia. Cresciuto nel Belgrano e sdoganato dal Genoa, il fortissimo mastino (anche la Copa America 2021 e la Coppa dei Campioni Conmebo-Uefa 2022) è tuttora al centro d’indagini su presunti illeciti nel doppio trasferimento gestito da Fabio Paratici e Luca Percassi. Irregolarità emerse, però, esattamente nessuna. Tanti auguri.
Tanta roba Romero.
Grosso errore averlo dato via un altro difensore così non lo ritroveremo più
Campione
A voi frega solo delle plusvalenze mi sa.