Spegne 45 candeline il reggiano Danilo Zini, difensore ripudiato due volte da Vavassori ma con una promozione all’attivo
Il primo giugno si festeggia Danilo Zini, il correggese come Ligabue passato a Bergamo come una meteora in mano a Giovanni Vavassori, che sceglieva regolarmente altri al posto suo. A 9 anni dal ritiro, quand’era giocatore-allenatore della Riese di Rio Saliceto, l’ex jolly difensivo che poteva giocare anche in fascia ne compie 45 memore delle appena 9 presenze con la maglia dell’Atalanta a cavallo dei due secoli. 4 gettoni cadetti nel 1999-2000 della promozione in A, altrettanti in Coppa Italia (idem) e l’unico al piano di sopra, sempre sotto il Vava, entrando nei pressi nel novantesimo a Udine (29 settembre 2002, ko firmato Nestor Sensini) al posto di uno dei tanti (Siviglia, Carrera, Cristian Zenoni, Rustico e Sala tra i principali) che gli ostruiva la strada della gloria, il centralone difensivo Cesare Natali.
AUGURI A ZINI, DA LIGABUE AL VAVA. Zini, prodotto della Reggiana, assaggiò un po’ di Dea (contro AlzanoVirescit, Fermana, Cesena e Ternana) nella stagione del ritorno al piano di sopra dopo un biennio per tagliare definitivamente i ponti nel 2002, dopo essere tornato dal prestito alla Pistoiese, trasferendosi nel gennaio successivo all’Ascoli, secondo dei tre giri di parcheggio proseguiti nel Rimini prima della cessione definitiva in arancione. Il ragazzo di Correggio, genuino, da lambrusco e popcorn, molto legato alla sua terra e alla Regia, avrebbe in seguito giocato con Sambenedettese e Catanzaro prima del rientro alla base (2007) e di chiudere nei dilettanti cominciando dalla Correggese a casa. Da pro, 15 palloni nel sacco in 403 presenze. Tanti auguri.