Il centravanti danese, che ha appena raggiunto la doppia cifra nella porta altrui, è un idolo del pubblico. La mission impossible

Tante offerte, quante sono le fogge con cui i tifosi ne rappresentano la forza dirompente e la posizione di nuovo fenomeno all’interno di una squadra che vuole ancora stupire. L’Atalanta della transizione anagrafica ha in Rasmus Hojlund il suo vessillifero più autorevole. Un centravanti mancino di vent’anni lungo ma di baricentro basso, non un’iradiddio in gioco aereo ma una scheggia palla al piede, maestro degli scarichi e delle estirade sottoporta, buon’ultima quella col Monza in chiusura di campionato. La vera mission impossible è resistere per un altro annetto alle sirene di mercato per farlo crescere ulteriormente e venderlo al prezzo più alto possibile.

HOJLUND-MANIA: 1 ALTRO ANNO? Il club nerazzurro deve ancora mettere i puntini sulle i al tavolo con l’allenatore Gian Piero Gasperini e tutto lascia supporre che toccargli il vichingo sarebbe fatale per la continuazione del rapporto. “Il biondo che fa impazzire il mondo”, nella grafica del gruppo Atalanta Bergamo 1907 Club, eroe del due aste tra i tanti visti in Curva Nord Pisani dal ventunesimo minuto post sciopero del tifo, riscuote il massimo dei consensi anche tra la gente per un investimento azzeccato da 17 milioncini nella finestra estiva rivelatosi anche un ragazzo con la testa sulle spalle, simpatico e un po’ irrituale con la chioma già bionda di suo eppure ossigenata. Gran sinistro e voglia di spaccare il mondo. Da parodia dello spot dell’analcolico e da calciatore in erba.