La dimensione assunta dai nerazzurri dall’arrivo di Gasperini in panchina sconsiglia strategie di mercato al ribasso: Nzola insegna

Prenderlo al posto del vichingo, ormai nel centro del mirino delle offertone inglesi, per fare subito soldi? Che M’Bala Nzola sia bravo, nessuna discussione: non ci piove. 35 gol in 94 partite in tre anni e mezzo allo Spezia, come dice il saggio, non sono bruscolini. Una promozione dalla B e una fresca retrocessione nel palmarès, al contrario, indicano che qualcosa non va, se davvero il target per l’attacco della prossima finestra estiva dell’Atalanta è lui. C’è l’Europa League dopo la stagione sabbatica di sole competizioni nazionali. Che si profili oltretutto un’asta col neopromosso Genoa per assicurarsi i servigi del ventisettenne mancino angolano sembra sconfessare la dimensione di provinciale extralusso e al sapore di Vecchio Continente raggiunta da un settennio a questa parte.

ATALANTA AL MERCATO: MA QUALI ASTE? Lo stesso dicasi per il braccetto Emil Holm, svedese del 2000. Piuttosto che farsi A, Coppa Italia ed EL con l’usato sicuro e forestiero di chi è appena tornato in cadetterìa, meglio ricominciare dalle origini di Gian Piero Gasperini a Bergamo. Ovvero affiancando ai big già in squadra, leggi Scalvini-Koopmeiners-Hojlund-Lookman, loro sì giocatori di valore europeo, prestiti di ritorno formati nel vivaio di Zingonia. Carnesecchi-Cittadini-Cambiaghi come Caldara-Gagliardini-Kessie, insomma. L’estate 2023 come l’omologa stagione meteorologica del 2016. Anche perché Holm comporterebbe il sacrificio del palazzolese sull’altare della cassa, non esattamente incapiente per i sette esercizi attivi di fila e l’iniezione di 350 milioni di ottimi motivi nel capitale azionario dal febbraio 2022, all’ingresso degli americani, mentre Nzola, uno bravo a tenere alta la linea come a ripartire e a fare a sportellate, mira a parte, significherebbe addio a Luis Muriel o Duvan Zapata. Finora al Centro Sportivo Bortolotti si sono limitati a firmare Michel Adopo, armadio della mediana, gol al Milan in Coppa Italia e svincolatosi dal Torino. Un backup senza squilli di tromba che ha giocato perfino in C a Viterbo. Ma non è appena sceso in B. E non contende il posto ad anima viva.

NZOLA E HOLM DA ATALANTA? Sicuri che a 32 anni i due colombiani non abbiano più da offrire alla causa? Rimessi opportunamente a nuovo, da riserve in corsa non se la potrebbero cavare, cosa che a dispetto degli infortuni di quello più fisicato nel finale di campionato s’è abbondantemente visto? I succitati, tornando a bomba ossia ai due spezzini da asta (Holm con la Juve? Siamo seri?), sarebbero stati accolti come manna dal cielo all’epoca della Dea di Stefano Colantuono, dagli obiettivi ridotti all’unità, cioè la salvezza e poi vediamo quel che arriva se arriva. Bisogna fare le coppe, nessuno dei due a meno di esplosioni improvvise rappresenta un profilo adatto. Ben altro discorso se il prescelto della difesa, per citare un nome, fosse invece Sam Beukema dell’AZ Alkmaar. Elemento già rodato con 21 presenze Uefa, contro l’1 di Holm e le 0 di Nzola. L’importante è stabilire cosa si vuole fare da grandi. Ma che i due Aquilotti dalle ali mozzate dalla cocente retrocessione siano da Grande Atalanta, bocca taci.