Il portiere s’è dato alla politica, Capelli allena e il Professore gioca: i compleanni del 20 giugno

La meteora peruviana, candidatasi nel 2021 alla presidenza e nello scorso settembre alla poltrona di sindaco di Lima, oggi, martedì 20 giugno, spegne 41 candeline. Gli altri due, ben più importanti nella storia dell’Atalanta, il Muro di Grumello e il Professore, 37 a cranio. George Forsyth Sommer, figlio dell’ex ambasciatore del suo Paese in Italia, è il più anziano del terzetto di compleanni odierni completato dal difensore Daniele Capelli (130 match e 4 reti), attuale allenatore della Real Calepina in serie D, e dal regista Luca Cigarini (182 e 11), l’unico che tiene ancora botta alla Reggiana, a casa sua.

FORSYTH, DALLA PORTA ALLA POLITICA. Il primo dei tre, il belloccio che ballò una sola partita ad Ascoli nel terzo turno di Coppa Italia prendendo il 2-1 decisivo dal Cobra Soncin alle soglie dei tiri di rigore il 29 agosto 2007 dopo il botta e risposta Di Donato-Padoin, s’è messo a fare il politico, da consigliere distrettuale (2011-2014) e quindi sindaco (2019-2020) di la Victoria. L’anello di congiunzione col mastino grumellese è proprio l’allacciata estiva di scarpe al “Cino e Lillo Del Duca”. Davanti, nelle gerarchie di Gigi Delneri, Nando Coppola e Andrea Ivan. Figlio dell’oriundo scozzese Harold Forsyth Mejia e della tedesco-cilena Maria Veronica Sommer, nato a Caracas in Venezuela, una dozzina d’anni fa partecipò in patria a “El gran show”, la versione locale di “Ballando sotto le stelle”. In carriera, quasi sempre Alianza Lima (titoli nazionali 2004 e 2006, Copa Inca 2014), salvo Borussia Dortmund riserve, Aletico Universidad e Sport Boys di Callao.

CAPELLI, IL MURO A GRUMELLO. A Grumello del Monte, paese d’origine (dai 6 agli 8 anni giocò all’oratorio) benché sia nato a Seriate, Capelli ha smesso di giocare due anni fa per iniziare a farci il mister, dapprima nei Pulcini e dalla scorsa estate da responsabile unico della prima squadra, allo stadio “Luciano Libico”, alla guida della grande fusione con l’Atletico Chiuduno e il Telgate. Incrociato l’arquero peruano al rientro dal prestito aretino, il Muro aveva esordito da senior il 2 febbraio 2005 a San Siro perdendo di misura con l’Inter dopo averlo fatto in Coppa Italia nell’ottavo di ritorno in casa della Juventus il 13 gennaio precedente. Delio Rossi il suo primo mentore al piano di sopra, la Reggina (2009-2010) e il Cesena (dal 2013) le stazioni di parcheggio successive fino alla cessione a titolo definitivo nel 2015. Il tempo di incrociare Franck Kessie, ma anche Mattia Caldara, in bianconero romangolo, quindi Spezia, Padova e Real appenendo le scarpe al chiodo trentacinquenne con 349 gare e 11 palloni nel sacco all’attivo.

CIGARINI, IL PROFESSORE. Chiamato così dall’ex atalantino Cesare Prandelli ai tempi della Primavera del Parma, club delle giovanili a ruota degli inizi (fino agli 11 anni) nel Bismantova (oggi Reggio Calcio), il nativo di Montecchio Emilia a Bergamo si fece la seconda stagione delneriana affiancato da un mediano puro come Tiberio Guarente per essere richiamato in serie B a furor di popolo dopo la cessione al Napoli e il prestito al Siviglia. Giunto da compartecipato il 4 luglio del 2008 per 5 milioni e venduto dai ducali il 3 luglio 2009 per 11 milioni (4,8 e l’altra metà di György Garics all’Atalanta, 5,5 al Parma), tornò il 31 agosto 2011, auspice il dg Pierpaolo Marino, per essere riscattato il 20 giugno 2014. Sambenedettese la sua prima tappa da professionista, poi, dal 2016, Sampdoria, Cagliari, Crotone e dal 2021 il riallacciamento con la città d’origine, dove vive con la moglie Francesca Bargiacchi e tre maschietti. Tanti auguri anche all’azzurrino olimpionico a Pechino 2008.