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I 38 di Dramé, dal Gasp al Valcalepio

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Compleanno per il senegalese della corsia sinistra, presto fuori dal nuovo corso nerazzurro

30 ottobre 2016: l’ultima partita in nerazzurro in serie A, nel tris casalingo al Genoa, sostituito per ko al 12′ da Leo Spinazzola che di fatto ne prese il posto. 30 novembre 2016, l’ultima e basta, stesso score col Pescara ma nel sedicesimo di Coppa Italia. 10 gennaio 2018, spedito alla Spal nel pacco con Jasmin Kurtic, il prestito con obbligo di riscatto. 6 luglio 2018: tra i convocati dei ferraresi di Leonardo Semplici per il ritiro di Tarvisio, Boukary Dramé non c’è. Chiudendo a 5 presenze l’esperienza biancazzurra, contro le 68 (con 5 assist) nell’Atalanta, per poi tentare invano di rifarsi tra la Paganese in serie C  e dalla sessione invernale del 2021 al Valcalepio in Eccellenza. Il ripudiato di Gian Piero Gasperini è il festeggiato numero uno di sabato 22 luglio.

IL RIPUDIATO DEL GASP. Piede rivedibile ma grande corsa sulla fascia il senegalese nato a Villepinte, Seine-Sant-Denis, l’ennesimo sobborgo della metropoli Parigi, ai tempi del Chievo di Mimmo Di Carlo, Eugenio Corini e Beppe Sannino aveva messo insieme 71 match e 2 reti (a Juve e Napoli) dal 2011 al 2014. Quindi, la Dea formato Stefano Colantuono, Edy Reja e Gasp. Cresciuto nel Paris Saint-Germain, dopo i primi calci nell’Aulnay-sous-Bois, ci vinse la Coppa di Francia nel 2006 prima di  Eppure è stato anche a Sochaux e nella Real Sociedad. E 15 volte nella nazionale del Senegal, il richiamo del sangue di una carriera da professionista da 257 allacciate di scarpe e 4 palloni nel sacco. Tanti auguri.

L’ALTRO FESTEGGIATO. Arrivava da Ascoli, dove sarebbe tornato, e giocava invece a destra, come tornante, l’altro ex atalantino che spegne le candeline in data odierna, il neo settantaquattrenne Claudio Macciò da Masone, paesino della Valle Stura in provincia di Genova. Una sola annata cadetta, la 1973-1974 sotto Giulio Corsini e del subentrato Heriberto Herrera, per lui, cresciuto nel Gruppo Sportivo Masone e transitato poi da Gruppo C Genova (D), Rimini e, dopo Bergamo, Brindisi, il ritorno in Romagna, il Fano e il Riccione chiudendo trentunenne. 35 partite (7 di Coppa Italia) e 2 gol per il secondo festeggiato del 22 luglio, il 19 maggio nel 3-0 alla Reggiana a Bergamo e l’illusorio vantaggio la settimana dopo nella rimonta del 3-1 della Spal a Ferrara. L’alternativa era Alberto Carelli con Bonci e Pellizzaro punte. Nel Picchio, aroma nerazzurro nella prima annata in A di Carletto Mazzone insieme a Grassi, Perico, Castoldi e Salvori.

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