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29 luglio: auguri a Sinigaglia, una botta e via

L’attaccante varesotto in maglia nerazzurra segnò soltanto un gol al Siena in una stagione infausta con retrocessione annessa

Sono anni che naviga tra Promozione e Serie D con tanta Eccellenza in mezzo. L’ultimo sorso in ordine di tempo è stato di Cellatica, terra dal calcio genuino e dai vini rossi eccellenti. Dal 2017 a oggi, Nebbiano Val Tidone, Darfo Boario alle soglie del professionismo perduto, Ardor Lazzate un biennio all’Atletico Castegnato. Ma di Davide Sinigaglia, il festeggiato del 29 luglio coi suoi 42 anni, qui a Bergamo si serba un ricordo lungo quanto un battito di ciglia per il suo unico acuto nella porta del Siena.

SINIGAGLIA, LA BOTTA E VIA. Ventesimo minuto, 16 gennaio 2005. Un esterno destro di prima intenzione, sotto l’incrocio, innescato da Gianpaolo Bellini. Fine di una parentesi che era solo all’inizio. L’unica gemma nerazzurra di tutta una vita spesa nel rettangolo verde di 105 metri per 68. La punta nativa di Tradate, cresciuta fra Torino Club Gallaratese e Inter, ben 22 casacche indossate, annaspò al pari dell’Atalanta, piombata nuovamente in serie B pur tra gli applausi a Delio Rossi, vano sostituto di Andrea Mandorlini dalla quindicesima giornata in poi.

LA FIERA DI SINIGAGLIA. L’autore del temporaneo vantaggio della diciannovesima (Chiesa avrebbe fatto pari in chiusura di primo tempo), Sinigaglia, rapido e dalla conclusione immediata, era arrivato in prestito dall’Arezzo in un mercato di riparazione affannoso. Luca Saudati all’Empoli a titolo temporaneo, Giampaolo Pazzini alla Fiorentina e Inacio Pià al Napoli. Rimasto Igor Budan, davanti il reparto si completò con mister 6 gol Stephen Makinwa. 5 gol il croato, 1 il nostro, solo due volte titolare su 12 match (più il quarto di ritorno di Coppa Italia proprio contro i suoi colori d’origine).

L’INTERISTA PER POCO. Era stato nerazzurro pure il sogno da bambino, e brevemente da adulto, di Davide. Vivaio Inter dal ’93 al 2000 (tricolore Allievi Nazionali nel ’98), con esordio da pro abbastanza precoce ma privo di seguito, il 7 febbraio 1999 a San Siro contro l’Empoli, da subentrato per gli spiccioli a Nicola Ventola. Uno che di lì a non molto dalla Dea sarebbe stato adottato. Per il resto, un avantindré fra categorie con la massima serie riabbracciata solo a Cesena (fino a dicembre 2009) ma senza ulteriori presenze. Le altre stazioni verso una meta che pare non essere ancora all’orizzonte? Meda, Padova, Monza, Lumezzane, Genoa, Novara, Lanciano, Ternana, Reggiana, Giana, Pistoiese, Grosseto e Parma. Fin qui, 122 gol in 522 incontri, oltre ai 7 in 32 tra Under 15 e 18 saltando la 17. Bene o male, una parabola da 114 gol serie D compresa in 484 allacciate di scarpe, più i 36 da dilettante nei soli campionati. Tanti auguri.

 

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8 mesi fa

Arrivo’ a gennaio nell’anno di una retrocessione storica con il pubblico che invitava la squadra e le lacrime di Delio Rossi. L’unico gol lo segnò qui a Bergamo contro il Siena. Sempre presente

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