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16 novembre: candeline per Incocciati, Viali e Carrozzieri

All’appello, e per sempre dal 6 luglio per ricevere il premio dei giusti, manca il più anziano, Alberto Sironi, cui il fato ha impedito di toccare quota 80. A festeggiare da ex atalantini il 16 novembre sono rimasti in tre, il più fresco dei quali è indubbiamente il più simpatico, Moris Carrozzieri, colonna portante della difesa sotto Colantuono e Delneri. Il Carro di Giulianova, 42 partite e palloni nel sacco a Siena, Parma e Napoli nel biennio bergamasco, spegne 43 candeline. Il più “datato”, dai mitici anni ottanta, è Seguono Giuseppe Incocciati, attaccante con discontinuità tra 1986 e 1988, che all’anagrafe dice 60, mentre il mezzano è William Viali, 49, recentemente esonerato dall’Ascoli, prodotto del vivaio da accoppiata scudetto-Viareggio Cup nel ’93 con la Primavera prandelliana prima di vivere altrove un bel carrierino da difensore.

Carrozzieri davanti ai buoi

Il possente difensore, cui i genitori in realtà volevano dare Maurice come nome, era in un reparto forte di Rivalta, Talamonti, Manfredini, Pellegrino e Capelli. Cresciuto tra Castel di Sangro e Bari (titolo Under 19 nel ’99), le altre tappe di una carriera da pro con almeno 250 match e 12 gol sono Fidelis Andria, Giulianova, Martina, Teramo, Arezzo da cui fu prelevato, Palermo dove ritrovò brevemente il Cola facendosi poi squalificare due anni per positività a un metabolita della cocaina (23 aprile 2009), Lecce e Varese prima del ritorno a casa ritirandosi a 34 anni nel Bellante in Terza Categoria abruzzese. Per poco direttore sportivo del Giulianova, ha un ristorante-bar a San Benedetto del Tronto, la città d’adozione del suo mentore e amico.

Incocciati, il bomber retrocesso

Una stagione piena, la 1986/87, l’ultima di Nedo Sonetti che suo malgrado riaccompagnò la squadra in B, per Incocciati da Fiuggi, poker cadetto di presenze (più 3 in Coppa Italia e le due di Coppa delle Coppe col Merthyr Tydfil) con Emiliano Mondonico prima di prendere la via di Empoli come Luigino Pasciullo. Due prestiti, ma la punta tendenzialmente mancina, 12 timbrate di cartellino in 54 giri di corsa sulle 85 in 405 lungo la parabola professionale, non sarebbe più tornato accasandosi al Pisa. Svezzato dal Palestrina e catapultato dal Milan nel grande calcio, in rossonero anche la Mitropa Cup 1982, con la fermata di Ascoli, dove avrebbe concluso col calcio giocato dopo essere passato da Napoli e Bologna, precedente a quella all’ombra della Maresana. Da mister, con l’escursione in politica nei primi anni duemila da assessore allo sport nella città natale, Avellino, Cisco Roma, Atletico Roma, Martina e Atletico Terme Fiuggi.

Sul Viali della panchina

Detto delle 46 presenze condite da un paio di gioie nel sacco (al Pisa e al Modena, in B, ambedue decisive) di Sironi, brianzolo di Giussano, dal novembre ’68 al ’70 mezzala destra (numero 8) a cavallo delle prime due serie pro nella transizione societaria tra Vicentini e Bortolotti, eccoci al mister appena defenestrato dalla panchina del Picchio. Viali da Vaprio d’Adda, buone cose con Fiorenzuola, Ravenna, Cesena e Monza da parcheggiato, più Ascoli, Lecce, Venezia (edizione Cesare P.), Perugia, Ancona, Fiorentina, Treviso e Cremonese. Ritiro a quota 36, panchine tra l’Arda, il Parma (Allievi B), Piacenza, Pro Piacenza, Sudtirol, Cuneo, Novara, Cesena e Cosenza prima del rapporto interrotto bruscamente. Tanti auguri.

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