Il 2017 e il 2021. L’Europa League e la Champions. La manita a uno del primo trionfo esterno sui palcoscenici continentali a più d’un quarto di secolo dalla volta precedente, il pari sul 3 che alla lunga sarebbe stato una zavorra per il passaggio dei gironi. Il 23 novembre è decisamente un giorno da amarcord per l’Atalanta e i suoi tifosi: nella memoria collettiva, il 5-1 a Goodison Park con l’Everton e il 3-3 a rincorsa in casa dello Young Boys esattamente quattro anni più tardi.
23 novembre: amarcord-Goodison
Contro i Blue liverpudliani, un trionfo o poco meno dopo il tris secco dell’andata a Reggio Emilia in un tempo solto. Bryan Cristante e il salvataggio di testa sulla linea di Rafael Toloi per dire di no a Davies contraddistinguono la prima metà. Nella seconda, il penalty sbagliato dal Papu Gomez (fallo ancora sul pordenonese), l’incornata del primo doppiettista della serata su corner del diez, il dimezzamento temporaneo della distanze di Ramirez in diagonale, il colpo da biliardo di Robin Gosens e infine l’uno-due di Andreas Cornelius, destro e fronte piena dall’ultimo tiro dalla bandierina. Che ricordi!
Young Boys, ovvero un 23 novembre da insidie svizzere
Botta e risposta Duvan Zapata-Siebatcheu nel primo tempo, poi José Palomino nel sette su scarico di Mario Pasalic al 5′ della ripresa illude tutti che sarebbe stata in discesa. Qualche giro di lancetta di follia e la strana coppia Sierro-Hefti, sì, proprio il Silvan che fa ancora il terzino destro e gioca nel Genoa, la ribaltano. Tocca a Luis Muriel battezzare l’angolino rasente il primo palo a 3′ dal 90′ per salvare capra e cavoli. Ma alla lunga la mancata vittoria pesò negativamente sul bilancino delle chances: chiamati a vincere col Villarreal per tenersi almeno il secondo posto, i bergamaschi nel recupero causa neve del 9 dicembre riuscirono a perderci.