Ventisette punti. Sono quelli che si sarebbe conquistata l’Atalanta sul campo se l’errore di un singolo non avesse fatto crollare il castello di buone performance costruite o recuperate con fatica contro le big del campionato.
Oggi l’Atalanta, se avesse raccolto quanto meritato in termini di prestazioni contro Lazio, Fiorentina, Juve, Inter e Napoli, sarebbe terza in classifica. E invece sui sette punti meritati, solo uno ha raccolto nei cinque scontri diretti di campionato. Quello con la Juve, stretto, perché poteva vincere. Come poteva vincere ieri nella ripresa. Il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto contro i Campioni d’Italia in carica, come all’Olimpico, come al Franchi, con al Gewiss Stadium con l’Inter.
E invece, come scrive il Corriere di Bergamo, l’Atalanta fallisce l’obiettivo sorpasso-Champions sul Napoli nel peggiore, ma ormai anche tristemente noto, dei modi: perde terreno in un brutto primo tempo, sfiora la vittoria in un super recupero ma poi la butta via per l’errore di un singolo. È anche dai punti negli scontri diretti che passa la Champions: il salto di qualità che manca per colpa delle frequenti amnesie difensive.
Troppa gente rimpiange i tempi passati
provare a pagarli di meno che non fanno niente .