Dalla disfatta col Torino al trionfo col Milan, coma cambiare dalla notte al giorno in 6 giorni, anzi 150 ore. Al netto della trasferta polacca in chiusura di girone di Europa League, è l’Atalanta versione campionato a sollevare gli interrogativi de L’Ultimo Uomo. Un focus per provare a spiegare l’altalena di rendimento e risultati. stanti degli scorsi mesi.
Dalle notte al giorno in 150 ore
Dal lunedì infausto in casa granata alla mezza sera di sabato coi rossoneri, la differenza, permanendo le stesse difficoltà ossia il pienone dell’infermeria, l’ha fatta il doppio cambio in attacco a dispetto dei fischi per non aver tenuto dentro il doppiettista Ademola Lookman. Il subentrato Luis Muriel, insieme al pari grado Akeksey Miranchuk che gli ha servito il matchball, hanno dato ragione alla gestione dell’allenatore Gian Piero Gasperini. Un’Atalanta entropica, scrive L’Ultimo Uomo, che trasforma in energia il disordine generato all’interno di una partita come di una sala stampa o di una zona mista, leggi fraintendimenti in tema di fischi e Muriel stesso.
I problemi di infermeria
C’è anche il cenno ai cambi di staff e al loro presunto impatto sugli infortuni, che anche stavolta, come in passato, hanno generato un’emergenza di passaggio. 12 acciaccati per 44 partite complessivamente saltate, esclusa quella del giovedì sera fuori confine, sono numeri che fanno riflettere. Dal 2019 in avanti, fino a fine stagione, sono stati 12 e 37, 22 e 96, 22 e 118 e 22 e 137 nel 2022/23. La responsabilità dell’area medica è passata nel 2021 da Marco Bruzzone (ora al Sassuolo) a Michele Albano, sotto la cui direzione ci sono state le famose ricadute di Robin Gosens e Duvan Zapata, e l’anno scorso a Riccardo Del Vescovo, ex Hellas Verona come il fisioterapista Umberto Improta, mentre Omar Soouada arrivava dal Pisa. caro, soprattutto negli scontri diretti con squadre con tasso qualitativo dello stesso livello o superiore.
Le performance dell’Atalanta che cambia volto
Infine, qualche cifra che indica un atteggiamento più prudente ovvero un pressing meno asfissiante. Per esempio, i 9 passaggi concessi in fase di non possesso del 2016 sono diventati quasi 12 oggi. Si continua, per converso, a curare la fase offensiva. I nerazzurri sono quarti per tiri (206, a pari merito con la Juventus), terzi per percentuale di tiri in porta (35%), quarti per rapporto tra gol e tiri (0.12 gol/tiro), quarti per passaggi in area di rigore (142), quinti per tocchi in area (339). Gianluca Scamacca e Ademola Lookman sono rispettivamente primo e decimo per tiri in porta a partita ( 1.95 e 1.25) e quinto e sesto per occasioni potenziali da gol (xG o expected goal) senza rigore (0.47 e 0.45).
Perché punta all’EL