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L’Eroe di Lisbona e l’altro: il compleanno di Cantarutti e Cappioli

Il primo compie oggi sessantasei anni, il secondo, Cappioli, dieci di meno... con sole 11 presenze e senza la fama di Lisbona

Che l’Atalanta sia associata a Lisbona, visto che con lo Sporting ci ha giocato ben sette volte dal ’63 al dicembre scorso, oltre ad aver disputato lì (ma nello stadio del Benfica, il Da Luz) lo storico quarto di finale di Champions League il 12 agosto 2020, è abbastanza normale. Ma lo è anche il bel tipo alto e biondo che oggi, martedì 17 gennaio, dice 66 all’anagrafe. Si chiama Aldo e qualcuno lo chiama ancora Aldo-gol, di cognome fa Cantarutti e per tutti è semplicemente l’Eroe di Lisbona.

Cantarutti, il bomber di una tripletta sola

Il bomber di Manzano (Udine) non segnava mica tanto, al netto della tripletta di Verona in cui dovette farsi restituire la maglia lanciata nel settore ospiti perché all’epoca mica ce n’era più d’una. I gol di un certo peso, poi, li faceva a marzo: il 23 del 1986 al “Bentegodi” per la gioia di Nedo Sonetti, il 2 e il 16 del 1988 per raddoppiare sottomisura il vantaggio su rigore di Eligio Nicolini che due settimane dopo, al “José Alvalade”, gli avrebbe innescato l’assist in corsa per l’1-1. Contro lo Sporting Lisbona, appunto. Quarti passati, autostrada spalancata alle semifinali da sogno col Malines in Coppa delle Coppe da terminale non sempre titolare della Dea cadetta del primissimo Emiliano Mondonico.

I numeri dell’Eroe di Lisbona

Alla fin fine i palloni di Cantarutti raccolti dal fondo del sacco dai portieri nemici ammontano “soltanto” a 20 in 77 allacciate di scarpe, comunque un discreto bottino in un’epoca in cui ai difensori veniva concesso di fare i difensori. Svezzato dal Torino, un suo gol in rovesciata annullato in Catania-Milan costò al “Cibali” 6 turni di squalifica per tafferugli. Era il 12 febbraio 1984 e, segno del destino, a difesa dei pali rossoneri c’era il futuro compagno atalantino Ottorino Piotti. Passato anche da Lazio, Monza, Pisa, Ascoli prima di Bergamo e quindi, in coda a due annate e mezza, Brescia e Vicenza chiudendo trentaduenne, di lui si ricorda la Range Rover targata Catania perennemente parcheggiata ai piedi della salita verso la Maresana.

Cappioli, l’altro festeggiato del 17 gennaio

Massimiliano Cappioli, 11 volte sole nerazzurro e giocoforza non all’altezza della fama luminosissima di Aldo-Gol, è un romano de Roma (litorale) cresciuto nella Lupa. Fu però nel Cagliari, da tornante di destra, la sua vera consacrazione, anche se in seguito sarebbe tornato alla base prima di farsi Udinese, Bologna, Perugia, Palermo e Taranto. Con Claudio Ranieri, dalla C1 alla Coppa UEFA in un amen. Nato nel Pescatori Ostia, vi smise trentanovenne per allenarci il compagno romanista Marco Delvecchio. 11 partite da bergamasco onorario, da gennaio a giugno 1998, per retrocedere insieme alla banda-bis del Mondo, bastano a inserirlo in questa rubrichetta di auguri.

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3 mesi fa

Questi fighetti sono diventati milionari alla facciaccia dei tifosi beoti

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3 mesi fa

Aldo gol, Aldo gol 🖤💙

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