L’Udinese prende le distanze dal caso Maignan condannando il razzismo e anche le strumentalizzazioni. Dai giocatori alla dirigenza, è tutto un coro comunque dai toni assolutori nei confronti della propria tifoseria.
Il muro delle Zebrette contro il razzismo
Se il difensore Enzo Ebosse esprime solidarietà via Instagram al portiere milanista, l’attaccante infortunato Gerard Deulofeu veste i panni del difensore d’ufficio affermando che “questa meravigliosa tifoseria nulla c’entra cogli episodi di razzismo”. Per la famiglia proprietaria del club, infine, Magda Pozzo, coordinatrice marketing strategia e figlia del patron Gianpaolo: “No al razzismo no alla #strumentalizzazione. Rispetto per una società e tifoseria modello”.
Mi sfugge qualcosa, a Udine sono tifosi di una squadra che ha in campo una quantità di ragazzi di colore ma sono razzisti se il ragazzo di colore porta la maglia della squadra avversaria. Sei razzista sempre o in funzione della maglia della squadra?
Sinceramente ste cose mi fanno schifo, 4 imbecilli offendono un giocatore di colore, crolla il mondo, un intero stadio offende un allenatore bianco, non frega niente a nessuno, a Salerno un sasso sfiora Retegui, ma la notizia è che lo colpisce una barretta e Strootman la mangia, fosse stato di colore, avrebbero chiesto l’uscita di Salerno dall’Italia, buonismo del caxxo, non conta l’insulto o peggio, ma chi colpisci, schifo!!!