Uno ne compie 75, l’altro 42, tornato per la terza volta al capezzale della Pro Sesto in serie C. Le candeline degli ex dell’Atalanta di oggi, mercoledì 31 gennaio, si esauriscono con l’attaccante modenese Fabio Bonci e il mediano milanese Francesco Parravicini.
TOCCATA E FUGA. Bonci, figlio (Iro: Cesena, Modena, Forlimpopoli, Fiorentina, Piombino e Riccione, allenatore delle giovanili canarine) e nipote (Adler, Emilio e Remo, tutti cesenati) d’arte, dal ’67 al ’69 coltivò il sogno di diventare vice o erede di Pietro Anastasi nella Juventus di Heriberto Herrera, che avrebbe ritrovato a Bergamo nel 1974-1975 come sostituto di Giulio Corsini (6 punti in 7 giornate). Per lui, un gol e basta al Napoli (beh…) nell’ultima Pasqua degli anni sessanta. Poi, con la gavetta alle spalle con Moglia e Reggiana gli toccarono solo Varese, Mantova, Parma, Perugia, Atalanta, Genoa e la squadra natìa del padre sfondando nei saliscendi il muro dei 100. Di cui 7 nella Dea di Antonio Percassi, Gaetano Scirea, Gianfranco Leoncini, Giovanni Pirola e degli altri attaccanti Sergio Pellizzaro-Emanuele Gattelli (6 a cranio). Lui, il figlio di Modena, fino all’avvicendamento in panca l’aveva messa al Varese dal dischetto in un 2-1. In seguito, Avellino due volte, Ascoli e Catania le altre vittime in 29 allacciate di stringhe, più 7 a secco in Coppa Italia. Un undicesimo posto con poca gloria.
UNA VITA DA MEDIANO. Parravicini, la cui numero 55 è patrimonio attuale di una manciata di tifosi che ci credevano davvero, pur senza particolari doti tecniche e senza disporre di un fisico gladiatorio ha nel palmarès una più che onesta carriera. Iniziata e conclusa, da giocatore, proprio a Sesto San Giovanni, nel glorioso “Breda” che ospita anche la Primavera dell’Inter. Treviso, Palermo e Parma le stazioni prima di Bergamo; Siena, Livorno e Novara tra quelle successive. Approdato a Zingonia in prestito a gennaio 2009, anno secondo dell’era Gigi Delneri, a giugno fa le valigie. Tre presenze da titolare (contro Fiorentina, Genoa e Juve) su otto in un reparto affollato: Luca Cigarini, Tiberio Guarente, Diego De Ascentis e Simone Padoin quando non gli toccava la corsia. Tanti auguri.