Alzi la mano chi se lo ricorda, al di sotto degli “anta” della generazione dei boomer. Eppure Aldo Salvadori, famoso per essere stata la contropartita dall’Empoli nello scambio di prestiti che nell’autunno del 1987 parcheggiò il mitico Luigino Pasciullo in serie A nella matricola toscana, lo è anche per essere stato a pieno titolo tra gli eroi di Lisbona. Quelli capaci, agli ordini di Emiliano Mondonico, di superare i quarti di finale di Coppa delle Coppe sul ponte della nave di un’Atalanta impegnata a riguadagnare il porto sicuro della serie A navigando a vista in B. Tra i titolari, nel caso del jolly empolese della retroguardia, nel ritorno del 15 marzo: 1-1, all’Alvalade di allora, con lo Sporting, una recidiva più che un avversario (era la quinta di nove volte), l’eroe dell’andata e di Lisbona per antonomasia Aldo Cantarutti a replicare ad Houtman come al suo stesso raddoppio all’andata due settimane prima a Bergamo.

Salvadori, l’eroe di Lisbona dice 63

Nella posizione di terzo di destra, oggi lo si definirebbe così anche se si marcava a uomo, c’era proprio lui, l’acquisto (prestito, in realtà) ottobrino delle liste suppletive che oggi, lunedì 8 aprile, dice 63 all’anagrafe, e all’epoca faceva avantindré dalla panchina. Tipo giocare gli ultimi 5 minuti al posto di Glenn Stromberg a campi invertiti facendosene una dozzina da subentrato a Ivano Bonetti a Mechelen nell’andata dei sogni il 6 aprile successivo. Tre presenze in Paradiso assommate alle 25 nel campionato cadetto della risalita per poi tornare alla base, l’esperienza più lunga, inframezzata nei primi anni ottanta da Catanzaro e Spal, conclusa a livello pro tra Catania e Prato nel ’93 prima di Signa e Scandicci ritirandosi trentaquattrenne.

Il jolly della difesa che sostituì (temporaneamente) Pasciullo

Al rientro in A, comunque, torna tutto a posto e tornano all’ovile entrambi gli scambisti del calciomercato. Il Luigino in Nazionale, già con masseria in Molise e l’incipit della sua industria olearia, sulla strada della gloria, comprensiva di altre due tornate europee, col Mondo, Piero Frosio e Bruno Giorgi, in Coppa Uefa. 278 partite e 5 gol solo da professionista, mica male per uno che ti si francobollava addosso e auguri se non passavi. Quella sera, a Lisbona, in marcatura sul centrodestra con Costanz(i)o Barcella dall’altra parte, Mimmo Progna libero, Andrea Icardi e Valter Bonacina sulle corsie; in mezzo, il regista Daniele Fortunato tra le mezze ali Gian Mario Consonni e Ivano Bonetti; quindi, Eligio Nicolini tra le linee del 5-3-1-1 (o 1-4-1-1) da assistman ideale e fattuale per Aldo Gol. Che ricordi, che memoria, che Atalanta, che Aldo Salvadori! Tanti auguri, una maglia nerazzurra è per sempre.