L’equilibrio da ritrovare fuori dal campo è esattamente lo specchio di quello difficilmente raggiungibile a pelo d’erba. Dal tifoso al giornalista non è poi così diverso. A Napoli si vince e stravince, a Firenze si straperde oltre il risultati a sfavore di corto muso e il trittico si completa con lo scivolone di Cagliari. In otto giorni l’Atalanta scende dalle stelle alle stalle del sesto posto che si allontana del quinto, leggi obiettivo Champions più o meno dichiarato e certamente disturbante ove mancato, e riecco la delusione imperante.
L’Atalanta e la delusione da sesto posto
Espressa a piene mani e a tastiera intera dai tifosi, non bastassero i comunque motivati appunti degli addetti ai lavori sulle scelte iniziali e quelle in corsa. Critiche che ci stanno, per carità, ma presentano un vizio d’origine: credere, cioè, che l’organico dei grandi investimenti estivi, la rosa allargata, dia le stesse garanzie di una rosa mirata ma dai grandi giocatori reparto per reparto. Perché non ce ne sono, non è così. Perché non è questa la Dea più forte di sempre, anche se si sono spesi al mercato i soldoni ricavati con Hojlund, Boga, Maehle, Romero e perfino Latte Lath. Perché non c’è un Papu Gomez reiventatosi prima superbomber e poi arretrato tuttocampista all’apparire all’orizzonte, nell’ordine, del magnifico fantasista Josip Ilicic, del superbomber fino ad allora solo potenziale Duvan Zapata e del complemento-finisseur Luis Muriel, il tiratore più implacabile e di classe mai ammirato sotto questi cieli.
L’Atalanta più forte di sempre? Ecco l’equivoco
Aggiungiamoci un Rafa Toloi all’apice, il braccetto che si trasforma in regista prima degli acciacchi da ultratrentenne, e un Robin Gosens trasformato da terzinaccio d’ala dei tornei del sabato in riva al Reno nell’esterno più simile a Gareth Bale mai visto nel panorama tricolore. La squadra più forte in mano a Gian Piero Gasperini era quella, non ce ne sono altre né ce ne saranno. Per quanti denari entrino, dall’ingresso del gruppo Pagliuca tre febbrai or sono con le loro trecentocinquantamilioni di valide ragioni, fare plusvalenze e reinvestire non potrà mai più generare gli stessi risultati, leggi tre terzi posti consecutivi che nell’anno del primo Covid valsero un quasi scudetto e una quasi semifinale di Champions col potenziale offensivo oltre Quota Cento. Non esistono paragoni possibili tra quell’amalgama fatato e questa pasta dentaria… di buona pasta e basta, in attesa del decollo dei singoli e del collettivo oltre i soliti Scalvini, Djimsiti, Kolasinac, Ederson, De Roon, Koopmeiners, De Ketelaere, Lookman e Scamacca. Nessuno dei quali, ahiloro e ahinoi, continuo abbastanza da garantire il paracadute quando si spalanca un muretto di cocci aguzzi di bottiglia sotto il livello dei sogni.
Gasperini e le carte in mano: quanti assi rispetto al passato?
Una Dea meno virile e più nevrile, tirando le somme. Più compatta e “socialista” e (molto) meno infarcita di genio calcistico, (molto) meno capace d’improvvisazione sullo spartito ma dalle note più lineari. Però, volete mettere, anche con molti meno equilibri tra un turnover e un contro-turnover. Che se li fa il Gasp, uno per cui quella parola rasenta il delitto, significa che proprio ci vogliono, per dosare le energie e ridefinire gli assetti. In definitiva, dove manca la cifra tecnica spalmata su tutti i reparti e innervata dalla forza fisica e dalla condizione atletica, quando si perdono metri di terreno e il pallone, o sopperisce il collettivo, magari inteso, perché no, come coro di solisti, oppure ciccia.
Atalanta e quinto posto: pessimismo e fastidio
Sbagliano la partita in due tra la difesa e la fascia, leggi Toloi e Hateboer, titolari a Cagliari non per scommessa o malvezzo bensì per far riposare gli altri in attesa del miracolo ad Anfield Road, e si sprofonda ancora nel pessimismo. Con tutto che il quinto posto continua a sembrare abbordabile e non un obiettivo azzardato. Come si fa a dire che il Bologna e la Roma, tolti rispettivamente Freuler-Ferguson-Zirkzee e Dybala-Lukaku, siano qualitativamente e complessivamente meglio e più forti della squadra di Bergamo? CDK non è il Professore, anche se mancino e dinoccolato. Di Papu, manco l’ombra. Ademola non è Ciccio Muriel, Scamacca non è Duvan 91. Non esiste proprio paragone. Se invece lo si crede, allora sì che ci si fa del male.
Secondo me il Gasp e’ in confusione totale
Siamo fisicamente a pezzi, non siamo attrezzati a giocare tre competizioni ed essere in gioco fino ad aprile. Siamo una piccola societa’ di provincia con 25 mila spettatori ed un modesto bacino di utenza televisiva, viviamo di plusvalenze. Smettiamola di dire cretinate stiamo facendo miracoli a giocarci la EL anche per il prossimo anno.
Ma finitela di criticare se si perde giocano pure gli altri ogni partita ha la sua dommmm
Tempi passati, Gasperini ha avuto la fortuna di trovare un ciclo vincente e la bravura di farlo rendere al meglio, cosa che ora non gli riesce (eppure è sempre lo stesso Gasperini, giusto?), a dimostrazione che le partite le vincono quelli che vanno in campo…altrimenti non saremmo qui a parlarne.
Con questa rosa da almeno 300 milioni, arrivare nelle prime 8 è il risultato minimo, ci arriverebbe anche un Baroni.
Accontentiamoci di quello che è stato, certi cicli arrivano una volta ogni dieci anni se si è fortunati. BUONA DEA A TUTTI
Non si può dire quale è più forte,il problema che Gasperini non è più capace di giocare offensivo e ormai le squadre ti attaccano e un gooal lho prendiamo sempre
E’ ovvio che l’Attuale Atalanta non è paragonabile all’Atalanta di Papu, Ilicic e Zapata. La qualità probabilmente è più bassa, ma non è inesistente, e i rincalzi non mancano e hanno la stessa qualità dei titolari. La rosa un po’ più lunga non fa poi così male. L’unica cosa che manca all’Atalanta di sempre (e cioè da quando è arrivata la Qualità) è un po’ più di grinta e di corsa. Con la qualità di Adesso e la grinta della prima Atalanta dei giovani (ricordo che ci avevano addirittura accusato di doping da quanto correvamo…) potresti tranquillamente lottare per il… Leggi il resto »
Scamacca è una scommessa di Gasp così pure CDK, Toure’ è tutto da vedere, errori si possono fare, manca un *diesse * di spessore!!!
Non c’è paragone con quella di Ilicic Gomez Zapata Gosens…
Parlano i numeri. La più forte è stata indicata dalla classifica quando siamo stati la terza forza del campionato.Forse allora non c’erano i ricambi adeguati in panchina.Gomez Ilicic e Zapata non avevano sostituiti all’ altezza.Forse un trofeo si poteva alzare. Ieri ci ha battuto un Cagliari volenteroso e nulla più.
L Atalanta più Forte è stato quando siamo arrivati terzi in classifica.
sarebbe stato bello che tre squadre lombarde in clasifica ma pultroppo nn può succedere visto che abbiamo dei giocatori abbastanza svogliati e ben pagati vorei dei giocatori come quelli del Monza che anno voglia di giocare no come i nostri che entrano in campo xrche lo devono fare è brutto pensare così della mia squadra sveglia atalanta x tutta la vita
Non è che questi giornalai sono i peggiori di sempre?
La condizione primaria per scovare talenti simili è quella di voler mantenere un certo livello, altrimenti neanche si cercano, poi che tutti gli anni si faccia il calciomercato perfetto è dura anche per il Manchester City (miliardi spesi e solo una Champions League)… E mi sembra che le intenzioni siano buone per il futuro.
Si ma… se dovessimo ribaltare il risultato in coppa Italia e arrivare tra le prime cinque in campionato (che potrebbe valere un posto Champions) la considerate una stagione negativa? 🤔
Va bene il turnover, ma se hai dei giocatori scarsi li puoi mettere a risultato acquisito non sul pari.
Non è questione di squadra ma di sbagli del allenatore specialmente nei cambi è molto scarso