Il giocatore nerazzurro arrivò alla Dea dopo una trattativa lampo nel 2017 che lo portò a Bergamo per meno di un milione grazie a tre telefonate

Nel giro di due ore lo sloveno Josip Ilicic diventò un giocatore dell’Atalanta, dove nel giro di tre anni si è attestato a punto di riferimento della squadra bergamasca. La Gazzetta dello Sport ricorda la trattativa lampo e surreale- portata avanti senza incontri faccia a faccia ma solo via telefono– che ha riguardato il numero 72 nerazzurro, autore del poker al Valencia che ha proiettato la Dea ai quarti di Champions.

LE PRETENDENTI. Vedendo le sue magie, i suoi dribbling e i suoi tunnel in Tv, l’Italia- e l’Europa- si sono chieste come quel micidiale sinistro fosse finito nell’Atalanta. E il racconto di quella trattativa sembra la trama di un film. Il 2 luglio 2017 infatti lo sloveno mise piede negli uffici, e poi negli appartamenti, nerazzurri e non in quelli azzurri, fino a qualche ora prima così vicini, del Napoli o dei blucerchiati.

LE CIFRE. Un lampo la trattativa che lo portò a Bergamo, strappandolo alle rivali e battendole sul tempo. L’Atalanta approfittò della titubanza tra Ilicic e la Sampdoria, dove era diretto e dove erano già fissate le visite mediche, passando allo sloveno la cornetta collegata ora a mister Gasperini, che lo aveva avuto a Palermo e lo voleva fortemente, e ora al d.s Sartori, ricoverato all’ospedale per un’occlusione intestinale ma che seppe dire le parole giuste al momento giusto. Così, con un ritocco all’ingaggio che arrivò a un totale di €800mila, il destino dell’Atalanta e del suo eroe Josip Ilicic cambiò per sempre.