Il 5 maggio del 2002, in un Chievo-Atalanta di 18 anni fa, sul campo Bentegodi di Verona subentrò Yuri Breviario ad Alex Pinardi
In quella partita segnarono nel secondo tempo prima Fausto Rossini e poi, purtroppo, Corradi e Cossato, ma per Yuri Breviario, 37 anni, fu comunque un sogno: esordì in Serie A con la sua Atalanta (è un grande tifoso ancora oggi) al 40′ della ripresa, in mezzo al campo. Oggi ricorda quel giorno così a L’Eco di Bergamo: “Fu un’emozione così grande che al momento faticai a metabolizzarla a pieno. In quella manciata di minuti ricordo di aver fatto la mia figura, e di aver sentito degli incitamenti speciali dal settore ospiti: erano i miei amici del paese con cui sino a poche settimane prima andavo allo stadio come tifoso”.
NUMERO 29. Allora aveva appena soffiato su 19 candeline e ricevette quel regalo grazie al percorso intrapreso con serietà e impegno nella Primavera nerazzurra: “Dopo aver affrontato il Piacenza negli ottavi di finali dei playoff scudetto, mi venne comunicato che sarei stato aggregato alla prima squadra. Partii, da solo, la domenica mattina sul pulmino guidato dal magazziniere di Zingonia Dorino che mi stampò in fretta e furia una maglietta con il numero 29: la custodisco a casa, tra i miei ricordi più cari”.
LEGGEREZZE. L’anno successivo altri due spezzoni in Prima Squadra contro Reggina ed Empoli, poi le serie minori, ma la prima di A non si dimentica mai: “Ma al momento quello con la Serie A fu un impatto troppo forte, che non riuscii a reggere. Ci ho messo del mio commettendo delle leggerezze legate all’immaturità, e mi mancava qualcosa a livello di forza: quello è un calcio spietato che non aspetta nessuno”.
Grande Yuri!! Esempio di impegno e serietà a prescindere dalla categoria e nonostante sfortuna e infortuni!!