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Lo Spezia diventa americano: Atalanta baluardo delle 13 proprietà italiane

Il numero delle proprietà italiane dei club di serie A si assottiglia con la cessione dello Spezia da Volpi all’americano Platek

Anche lo Spezia in mano agli stranieri. Gabriele Volpi della Orlean Invest Holding ha ceduto le quote di maggioranza all’americano Robert Platek, investitore e socio della MSD Capital che gestisce il patrimonio di Michael Dell (magnate dei computer), proprietario del Casa Pia in Portogallo che tra l’altro ospitò l’Atalanta nel ritiro per il quarto di Champions League a Lisbona e del Sonderjysk in Danimarca. Salgono così a 7 i club di serie A con proprietà non italiane. I nerazzurri restano uno dei sempre meno baluardi al massimo livello del calcio italiano.

SPEZIA, TU VUO’ FA’ L’AMERICANO. “Spezia Calcio è lieta di annunciare l’acquisizione del Club da parte della famiglia Platek. Robert Platek, insieme a sua moglie Laurie Platek e ai tre figli Amanda, Caroline, Robert Junior e con suo fratello Philip Platek (vice presidente, NdR), tutti grandi sostenitori della serie A, ha compiuto un investimento generazionale nel Club Spezia Calcio, dando il via a un progetto a lungo termine”, la nota del club ligure. I Platek, dal canto loro, hanno emesso un comunicato: “La Serie A è l’elite ed è da tempo che cercavamo un’opportunità di partnership con un Club italiano di cui apprezzassimo la Mission, l’Ethos e l’Etica. Così è stato con lo Spezia Calcio, perché il club ha gli stessi valori in cui crede la nostra famiglia: il lavoro e l’umiltà. Siamo onorati di poterlo supportare e aiutarlo a crescere puntando ad ottenere successi futuri e a rendere orgogliosi i fedelissimi fan”.

LA SERIE A CHE PARLA STRANIERO. Le altre sei proprietà non italiane sono il Bologna (Joey Saputo, Canada), la Fiorentina (Rocco Commisso, USA), l’Inter dei cinesi Zhang, il Milan del fondo USA Elliott, quindi il Parma di Kyle Krause e la Roma di Dan Friedkin anch’esse americanizzate.

L’ATALANTA E LE ALTRE ITALIANE. Le famiglie italiane a possedere società di serie A, come detto, sono rimaste in tredici. Spicca l’Atalanta dei bergamaschi Percassi, dinastia locale come i Vigorito a Benevento, i Vrenna a Crotone, gli Agnelli (anche se c’è solo Andrea, di fatto) alla Juventus e i Pozzo all’Udinese. Gli altri “local” sono il napoletano d’origine Aurelio De Laurentiis del Napoli e il romano Claudio Lotito della Lazio. Italiano ma milanese Tommaso Giulini del Cagliari, avellinese Enrico Preziosi del Genoa, carpigiano Maurizio Setti dell’Hellas Verona, romano Massimo Ferrero della Sampdoria, milanesi d’origine gli Squinzi del Sassuolo e alessandrino Urbano Cairo del Torino.

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3 anni fa

Atalanta sempre in mano a grandi famiglie locali.

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3 anni fa

Mio zio ha dovuto vendere per forza

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