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Nerazzurri in prestito, parte 1a – Cabezas rivede la luce

Un palla nel deserto, decentrato a destra, al quarto d’ora, un coast to coast e poi diga e ancora diga. La domenica bestiale a reti bianche, zavorrata dal rosso a Mister Gomito Assassino Bonucci, di Franck Kessie nel casalingo contro il Genoa. Nemmeno l’ombra del fenomeno che era parso a Bergamo, ma la vita va così e comunque il riscatto a giugno 2019 è automatico, come le valanghe di euro promesse dal Milan a Percassi. Nel mancato derby con l’infortunato Marco D’Alessandro, al “Ciro Vigorito”, Marco Sportiello assiste imperterrito al dilagare dei suoi con Benassi assistito dal Cholito Simeone, bravo a bruciare sul tempo l’altro nerazzurro Berat Djimsiti, e con Babacar più il rigore di Thereau nella ripresa, prendendo la strizza solo sul palo di Cataldi al 36′ e sul tocco centrale di Gyamfi innescato dalla punizione di Viola al terzo di recupero. Se nel Sannio si piangono lacrime amare, figurarsi a Ferrara, con la Spal dello staffettista a secco Alberto Paloschi, subentrato a Borriello al 18′ del secondo tempo, inchinatasi a Politano dopo un solo giro di lancetta, tra i ringraziamenti a Gomis per aver almeno tenuto viva la speranza dicendo no al penalty del possibile raddoppio di Berardi a sette dal novantesimo.

Tra gli atalantini oltre confine torna a sorridere Bryan Cabezas, che nell’1-1 del Panathinaikos a Lamia (autorete di Hult al 37′, pari ospite di Molins all’85’) ha rilevato il finlandese Robin Lod al 18′ della ripresa: non metteva piede in campo dal 10 settembre a Corfù per problemi alle caviglie. L’acciaccato centrale difensivo ungherese Akos Kecskés non ha preso parte alla prima vittoria esterna nel campionato polacco del Nieciecza, avanti con Piatek al 3′, ribaltata da rigore (31′) e bis (47′) di Fraczak, capace di centrare il 2-2 all’82’ con Maksimenko e quindi di spuntarla all’89’ grazie a Guba lasciando all’ultimo posto (12 punti a 9) i rivali di turno del Pogon Stettino. Non s’è ancora visto Constantin Nica, assente pure nel posticipo del lunedì della sua Dinamo Bucarest (0-0) a Botosani. Rientriamo nel Belpaese per scendere nella serie cadetta cominciando dal 3-3 fra il Cesena di Castori fanalino di coda e il Foggia, col solo Nicolò Fazzi impiegato per i romagnoli da esterno basso a sinistra giusto per tagliare l’erba sotto i piedi al panchinaro Fabio Eguelfi, mentre tra i Satanelli ha marcato visita Davide Agazzi. Nella ripresa il nerazzurro in pectore è responsabile della chiusura in ritardo sull’autore del temporaneo raddoppio ospite Beretta, lanciato da Mazzeo che aveva già servito l’1-0 a Coletti per poi fare 3-1 da fuori dopo la zampata di Dalmonte; chiudono il nullo in rimonta Panico (deviazione di Gerbo) e Rigione alle soglie dell’extra time.

Nell’altro incontro fratricida lo Spezia di Matteo Pessina e Guido Marilungo, di marca Dea in panchina (Fabio Gallo) e nel front office (il ds Igor Budan, presente domenica ad Atalanta-Bologna), condanna il mister perugino Giunti al quarto ko di fila: 4-2 al “Picco”, grazie al doppio vantaggio in nemmeno venti minuti con Masi sulla torre della punta marchigiana e Mastinu. L’ex Volta ha dimezzato raccogliendo la respinta del palo dopo l’incornata di Brighi, il cambio di Marilungo (dal 63′) Forte ha firmare il tris, poi l’assist del monzese classe ’97 per Granoche e il gol della bandiera di Mustacchio. Sono rimasti a guardare, per il Grifone, Alberto Dossena, Simone Emmanuello e Alessandro Santopadre, portierino figlio del furibondo presidente Massimiliano detto “Mister Frankie Garage”. Nemmeno un minuto per il jolly del centrocampo Mario Pugliese nell’occhiale al “Piola” della Pro Vercelli (10, tra le penultime) col Carpi dell’ex canterano Simone Colombi che ha parato anche le mosche. Con Patrick Asmah fisso tra le riserve, non ha potuto compiere il miracolo Boris Radunovic per negare il tap-in dell’1-1 a Crivello del Frosinone (76′) che ha fatto il paio all'”Arechi” con l’apripista di Schiavi per la Salernitana (31′). Niente da fare per la Virtus Entella del riservista di turno Giuseppe De Luca, battuta per 3-1 al “Tardini” dal Parma (Lucarelli, Luppi, Calaiò e Roberto Insigne).

Chiude idealmente il cerchio la supersfida di venerdì al sapor di Zingonia in casa del Pescara di Christian Capone, Luca Valzania ed Emmanuel Latte, vittorioso per 2-1 sull’Avellino di Anton Kresic, Emanuele Suagher e Salvatore Molina, giunto alla terza batosta consecutiva facendosi rimontare. Out i due talentini ex Primavera, uno a scaldare il sedile e l’altro nello 0-0 dell’Under 19 di casa col Frosinone, nell’acquario del Delfino il mediano ex Cesena e Cittadella sguazza al posto di Kanouté dal 18′ della seconda frazione e nel finale sfiora anche il gol del 3-1 dopo che la coppia centrale irpina s’è fatta prendere d’infilata da Pettinari (82′) vanificando uno start contraddistinto dal missile di Bidaoui all’incrocio imbeccato dall’esterno e dall’1-1 del decisivo assistman Mancuso. Si aggiungono agli Zeman-boys nel gruppo delle inseguitrici (16 a 17) delle battistrada Empoli e Venezia, oltre ai ciociari e al Bari, il Novara corsaro a Palermo (Gaetano Monachello lascia la maglia a Coronado giocando gli ultimi 19′ senza costrutto) con la doppietta di Moscati e infine la sorprendente Cremonese di Alberto Almici e Michele Canini, che nell’altro anticipo del 20 ottobre batte il Brescia allo “Zini” lasciandolo al penultimo posto. Il centrale bresciano non ha disputato la gara, il terzino di Pisogne ha servito qualche buon cross dalla destra soprattutto a Brighenti prima dell’assolo di Piccolo e dell’inzuccata di Claiton sull’angolo dello stesso.

 

 

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