Quarta forza del campionato, con Tedesco ha perso solo due partite
L’inizio della stagione del Lipsia era stato difficile, tanto da portare all’esonero all’esonero dell’americano Marsch dopo solo quattro mesi dal suo arrivo nella galassia Red Bull. A dicembre è subentrato il giovane Domenico Tedesco, cresciuto in Germania ma orgogliosamente italiano d’origine e legatissimo al nostro Paese. L’esordio era stato subito col botto, un pesante 4-1 rifilato al Borussia Moenchengladbach di Thuram e dell’attuale juventino Zakaria. La squadra è nel mentre risalita velocemente in classifica, passando dall’undicesima piazza della Bundesliga alla piena zona Champions, ed ora occupa addirittura quel quarto posto che l’anno prossimo consentirebbe di riascoltare la musichetta di Tony Britten anche nel 2022/23.
Da dicembre sono state solo due le sconfitte, di cui una con la corazzata Bayern. Ha vinto 11 delle ultime 19 gare e ha soprattutto consacrato il francese Nkunku, rimpianto del PSG, che pure lo aveva fatto debuttare in prima squadra a suo tempo. In tutto per lui 26 reti totali in stagione, con l’impressionante dato di 7 reti in 6 gare nella sola Champions League. Nell’ultimo periodo ha peraltro avanzato il proprio raggio d’azione, andando ad affiancare l’ex Milan Andrè Silva, rinato in Germania dopo la sbiadita parentesi milanese.
PREGI E DIFETTI E’ squadra sicuramente difficile da affrontare, con tanti uomini efficaci nel movimento senza palla. L’impianto tattico è ancora assimilabile, al netto delle difficoltà di inizio anno, al lavoro costruito negli anni da Nagelsmann. Ha il difetto di avere alcune pause nel corso della gara, che l’Atalanta spera di poter sfruttare al meglio. In difesa stanno rendendo su alti livelli i giovani Gvardiol (addirittura leva 2002 e titolare all’ultimo Europeo con la Croazia) e Simakan, giunti in estate da Dinamo Zagabria e Strasburgo e chiamati a sostituire i partenti Upamecano e Konate.
Formazione tipo (3-4-2-1): Gulacsi; Simakan, Gvardiol, Orban; Mukiele, Kampl, Laimer, Angelino; Nkunku, Dani Olmo; Andrè Silva.