Secondo il primo quotidiano sportivo italiano non ci sono richieste di condanna dai pm di Napoli per i Percassi nell’inchiesta
Nessuna pena richiesta per Antonio e Luca Percassi. La versione della Gazzetta dello Sport sull’inchiesta napoletana sul gioco di triangolazioni, e quindi di false fatturazioni, tra giocatori, società e procuratori nel doppio ruolo di agenti e quindi consulenti delle società all’atto della firma sul contratto, contrasta nettamente con quelle de “Il Mattino” e “La Repubblica.
LA GAZZETTA: NIENTE PENA PER I PERCASSI. Per presidente e amministratore delegato dell’Atalanta, coinvolti insieme al direttore generale Umberto Marino nell’inchiesta “Fuorigioco”, i primi per una somma di 10 mila euro relativa agli assistiti dell’ex Leo Rodriguez (German Denis il più importante) e il secondo per 15 mila risalenti ai tempi della Sampdoria, sarebbero quindi stata richiesta l’assoluzione. La settima sezione del tribunale di Napoli registrerebbe dunque una richiesta di condanna dei pm Capuano e De Simone soltanto per Alessandro Moggi (2 anni e 8 mesi di reclusione), Adriano Galliani e Aurelio De Laurentiis (1 anno e 1 mese).
FATTURE FALSE NEL CALCIO. Nessuna pena richiesta, dunque, per il presidente della Lazio Claudio Lotito, l’ex presidente della Fiorentina Andrea Della Valle e appunto i Percassi, oltre che per tutti i calciatori coinvolti tra cui il Pocho Lavezzi. L’ipotesi è di false fatturazioni nella gestione dei rapporti fra i club e gli agenti dei calciatori negli anni fra il 2009 e il 2014. Il meccanismo consisteva in una triangolazione tra le società che acquistavano, il calciatore e il suo procuratore, che al momento della stipula avrebbe operato di fatto come consulente del club acquirente: il giocatore così avrebbe abbattuto i costi sul proprio agente facendoli ricadere sulla società. Molte di queste operazioni indagate sono finite in prescrizione e si valutano solo quelle fra il 2013 e il 2014.
Speriamo
E allora… +?? Scrivete pure prosciolti