Alle viste provvedimenti restrittivi soprattutto per i tifosi extra moenia. La tessera del tifoso primo tassello
La tessera del tifoso sempre. La base del giro di vite ancora prossimo a venire per il Viminale sulle trasferte dei tifosi del calcio, alla luce della prevenzione degli scontri come quello cruento presso l’autogrill di Badia al Pino (Arezzo), teatro della guerriglia fra laziali e napoletani domenica scorsa e, ancor prima, l’11 novembre 2007, della tragica morte dell’ultras-dj biancoceleste Gabriele Sandri. A cominciare da Juventus-Atalanta, match clou al gong del girone d’andata domenica prossima, la Dea Card per i sostenitori nerazzurri lontano da Bergamo sarà dunque tassativa.
TESSERA DEL TIFOSO E ALTRO. Misure più stringenti senza la necessità di emanare nuove norme ad hoc. Questa, sottolinea la Gazzetta dello Sport, la linea dei ministri dell’Interno e dello sport, Matteo Piantedosi e Andrea Abodi, e dei presidenti della Federcalcio e della Lega di Serie A, Gabriele Gravina e Lorenzo Casini. Tra le decisioni di “massima precauzione”, le trasferte rivestono un’importanza preminente. Per Napoli-Juve, intanto, anche l’aumento degli steward, compresi quelli al seguito della squadra ospite, più implementazione di servizi di filtraggio-prefiltraggio e dell’”accompagnamento in sicurezza”.
TRASFERTE: LE MISURE ALLE VISTE. In data odierna, la riunione del Comitato di analisi per la sicurezza (CASMS) ha lo scopo precipuo di vagliare anche altro. Sul piatto, l’ipotesi di divieti totali o parziali di trasferte per i fan della Lazio e del Napoli. La linea è colpire la responsabilità individuale, non i gruppi organizzati in quanto tali. Bisogna sicuramente prevedere un uso sistematico delle telecamere di sorveglianza, anche per il riconoscimento facciale, per scovare “violenti e urlatori razzisti”. Ai club si chiederà uno sforzo economico in tal senso. Il capo della Polizia Lamberto Giannini e il presidente dell’Osservatorio di cui sopra Paolo Cortis sono comunque contrari a un decreto legge a tema, onde evitare ancora più impugnazioni. Incidenti e atti discriminatori legati alle partite di calcio, negli ultimi 4 anni, sono di fatto drasticamente diminuiti.
Per entrare all’autogrill?