Il recordman sulla panchina dell’Under 17 di Zingonia taglia il traguardo con l’anagrafe tra l’affetto di tutti: tutti i suoi numeri

435 presenze, nessuno come lui. 5 campionati cadetti su 18: nessuno con tanti saliscendi. 396 gare di campionato tra A e B: imbattibile anche qui. 281 nella massima serie, primato condiviso con Stefano Angeleri grazie al doppio spareggio playout perso con la Reggina nel 2003. Tutti i numeri di Gianpaolo Bellini, promosso ad allenatore dell’Under 17 dell’Atalanta, club con cui ha condiviso tutta la sua vicenda da sportivo, da calciatore prima e aspirante dirigente in furuto, visto che ha il titolo da direttore sportivo a Coverciano (20 febbraio il corso, 22 maggio l’abilitazione) in tasca.

BELLINI, FEDELE A UNA MAGLIA SOLA. Figlio del medico condotto di Sarnico, Bellini non ha mai indossato altre maglie da quella nerazzurra, qualcosa di molto di più di una seconda pelle. Ovvero tutta la trafila nelle giovanili, il Trofeo Dossena nel ’97 e pure un titolo Primavera l’anno successivo con Giovanni Vavassori, poi suo mentore al piano di sopra. NL’11 aprile 1999 l’esordio assoluto tra i senior, in B, durante Atalanta-Verona (3-2), sotto Lino Mutti. Il primo dei 12 gol complessivi, invece, il 15 settembre nel tris casalingo alla Pistoiese in Coppa Italia. In A, invece, il battesimo del fuoco, sempre a Bergamo, nel 2-2 con la Lazio il primo ottobre 2000.

BELLINI, TESTIMONE DI DUE SECOLI. Lungo la sua militanza atalantina, Gianpaolo, divenuto capitano dopo l’abbandono di Cristiano Doni per squalifica, avrà forse il rimpianto di essersi ritirato nella primavera del 2016, senza quindi prendere parte all’epopea di Gian Piero Gasperini. Ha anche un bronzo europeo Under 21 in attivo nella carriera azzurra. Sposo dal 22 maggio 2014 di Cristina Seghezzi, ha tre figli. Ed è il testimone della storia nerazzurra tra i due secoli: bambino sotto Cesare e Achille Bortolotti, più cresciutello con l’Antonio Percassi atto I, quindi Ivan Ruggeri e il ritorno in sella dell’imprenditore originario di Clusone. Non parliamo della teoria di mister incrociati, tra cui Giancarlo Finardi, Andrea Mandorlini, Delio Rossi, Stefano Colantuono, Gigi Delneri, Angelo Gregucci, Antonio Conte, Valter Bonacina ed Edy Reja. Il termine “bandiera” non può esaurire l’argomento. Tantissimi auguri.