Per uno che rientra nella rotazione, l’altro che ne viene sbattuto fuori salvo contrordine all’antivigilia dello scontro diretto di Torino per la zona Europa League. Nell’Atalanta del turnover qua e là attanagliata dagli acciacchi si rivedrà Leonardo Spinazzola, cui è stata comunque risparmiata la sgambata di mercoledì col Darfo tra freddo e foschia della Bassa, ma per contro si rischia di scorgere solo in tribuna Marten de Roon, oggi allenatosi a parte nella sessione mattutina a porte chiuse. Nelle sliding doors dell’infermeria di Zingonia, un trait-d’union fra i due nerazzurri: il flessore destro.
È infatti risaputo che l’esterno sinistro, titolarissimo del ruolo a dispetto delle bizze tra agosto e settembre per il rientro anticipato alla Juventus dal prestito biennale, ha sofferto una lesione proprio a quel muscolo. Di entità lieve, ma sufficiente a costringerlo a saltare l’Inter e il Benevento. Tutto figlio degli strapazzi tra campionato, coppa e soprattutto Nazionale: la gamba gli s’è bloccata in vista del doppio playoff per Russia 2018 contro la Svezia, ancor prima era toccato alla caviglia distorta il 2 settembre scorso nella debacle azzurra in Spagna. Infortunio che gli era costato il tris Sassuolo-Chievo-Crotone.
Per l’olandese volante – nel senso di ruolo, come dicono nei Paesi latini: mediano davanti alla difesa -, niente impegni in Oranje ma problemi di gravità ancora da stabilire nella stessa parte del corpo che ha tenuto fermo il pendolino umbro. Non esattamente un toccasana per un destro naturale che con quell’arto deve affrontare i contrasti nel vivo del gioco e calciare il pallone. Curiosità macabra: Alessandro Bastoni era stato tenuto fuori dalla lista dei convocati con la Spal (5 novembre) per lo stesso motivo. Lui, però, il ragazzo del ’99 che fa il mastino difensivo a pieno servizio per la Primavera, è tutto mancino.
Non ci voleva