Nella stagione del ritorno in Europa dopo 26 anni l’Atalanta dimostra di avere tutte le carte in regola per potersela giocare. Da Cenerentola spacciata in un girone di ferro a vincitrice del gruppo con 14 punti in 6 partite divise in 4 vittorie e 2 pareggi. Ci sono e ci saranno sempre però fattori da allenare, uno su tutti, la mente.
Niente abilità nel gioco aereo o incursioni letali sul primo palo, la Dea sembra già essere in grado di volare, ma d’altronde si sa, per garantire solidità e sostare stabili su nuovi livelli di rendimento, c’è da correre anche e soprattutto in campionato.
È infatti concreta l’impressione che da la squadra di Gasperini al ritorno dalle partite di coppa verso quelle di massima serie; dai nuovi stimoli a 28 stelle alla scarsa elasticità mentale in campionato, quella che fa supporre ad uno sbalzo d’entusiasmo, a visibili musi più lunghi oltre che a un gioco più imbrigliato e stanco.
Niente di più sbagliato, i nerazzurri hanno anche bisogno di scalare la classifica di questo aspetto così complicato quanto capace di fare la differenza, lo possono fare. Nessun drasticismo sia chiaro, dopo una qualificazione e un campionato non di certo al pari dell’esempio Sassuolo della scorsa stagione c’è solo da essere più che contenti.
Ma l’impressione è chiara, anche questa, ed è quella che ci fa pensare che l’Atalanta abbia il potenziale per essere anche qualcosa di più in campionato. Lo possono fare senza mai dimenticarsi chi sono stati per poi pensare a chi vorranno essere.