Impresa degli austriaci, che agli ottavi avevano fatto fuori il Borussia Dortmund killer dell’Atalanta. Il 4-2 a Roma e Immobile non bastano, la rimonta è di quelle memorabili
Forse è proprio vero che la Red Bull mette le ali. A spese della Lazio, che si ritrova con le ossa rotte. Lo sponsor nonché parte integrante della ragione sociale del Salisburgo, killer agli ottavi del Borussia Dortmund che aveva a sua volta eliminato l’Atalanta dalla cavalcata in Europa League, vola in semifinale insieme alla squadra, vera outsider della sorella minore delle coppe continentali.
In venti minuti, la rimonta inattesa allo Stadion Wals-Siezenheim che cancella il 4-2 dell’andata all’Olimpico. In avvio di ripresa segna Immobile, ma Dabbur impiega soltanto sessanta secondi a far pari e patta. Completano l’opera Haidara da fuori area, Hwang con deviazione di Radu e Lainer sugli sviluppi di un corner. Negli altri quarti di finale, Sporting Lisbona-Atletico Madrid 1-0 (andata 0-2; 28′ Montero), Cska Mosca-Arsenal 2-2 (1-4; 39′ Chalov, 50′ Nababkin, 75′ Welbeck, 92′ Ramsey) e Olympique Marsiglia-Lipsia 5-2 (0-1; 2′ Bangna 0-1, 6′ aut. Ilsanker 1-1, 9′ Sarr 2-1, 38′ Tauvin 3-1, 55′ Augustin 3-2, 60′ Payet, 94′ Sakai).
Salisburgo – Lazio 4-1 (55′ Immobile, 56′ Dabbur, 72′ Haidara, 74′ Hwang, 76′ Lainer)
SALISBURGO (4-3-3): Walke; Lainer, Caleta-Car, Ramalho, Ulmer; Haidara, Schlager, V. Berisha; Yabo, Dabbur, Hwang (79′ Gulbrandsen). All.: Rose.
LAZIO (3-5-1-1): Strakosha; Luiz Felipe, de Vrij, Radu; Basta (60′ Lukaku), Parolo, Leiva (78′ Nani), Milinkovic-Savic (69′ Felipe Anderson), Lulic; Luis Alberto; Immobile. All:. S. Inzaghi.
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