I nerazzurri hanno ritrovato il loro perno difensivo in vista del rush finale per l’Europa League. Un calcio al mal di schiena
Da Maurito Icardi a Cheick Diabaté nel giro di nemmeno quattro giorni. Il nuovo campionato di Mattia Caldara, che ha rialzato il muro difensivo dell’Atalanta sabato sera dopo il prolungato stop per mal di schiena – 1 sola presenza, con la Fiorentina in casa il 18 febbraio, nelle precedenti 10 partite in A -, sta cominciando proprio in corrispondenza del rush finale dei suoi verso l’Europa League. La Gazzetta dello Sport dedica uno scorcio al perno di Gasperini.
RIECCO IL MURO. I nerazzurri non avevano subìto gol con Verona e Udinese, ma farlo con l’Inter ha avuto certamente tutt’altro sapore. Il rientro del quasi ventiquattrenne (5 maggio) di Scanzorosciate ha ricompattato il pacchetto arretrato, dopo le prove opache e un po’ sfilacciate contro Sampdoria e Spal nel precedente trittico di calendario aperto con le Zebrette.
DA UN CENTRATTACCO ALL’ALTRO. Limitato drasticamente il raggio d’azione al 9 argentino della Beneamata (vice capocannoniere con 24 dietro al laziale Immobile, 27), mercoledì tocca al poderoso maliano del Benevento, 7 gol in 6 partite disputate, di cui 6 a suon di doppiette nelle ultime 3. Sarà una specie di Carneade, ma il bomber più in forma della serie A è quello del fanalino di coda.
LA DIFESA IN INFERMERIA. Il reparto oltretutto è falcidiato dalla squalifica di Toloi e dagli acciacchi di Palomino, che rendono quasi obbligato il trio Mancini-Caldara-Masiello. L’unico cambio, a meno che non venga aggregato un ragazzo della Primavera, è Bastoni.