Il jolly del centrocampo nerazzurro ripensa al passato in rossonero. Dal rigore decisivo in Supercoppa alla parentesi-bis sfumata al Chelsea
Il ricordo rossonero più nitido di Mario Pasalic, protagonista stamani di una lunga intervista sulla Gazzetta dello Sport, è il rigore decisivo alla Juventus nella Supercoppa Italiana a Doha, il 23 dicembre 2016: “Kucka disse che a lui spettava il terzo, per il quinto Montella chiese chi se la sentisse e mi feci avanti io. Poi il Milan cambiò gestione”.
LO ZINGARO DEL PALLONE. “23 anni, 5 campionati, troppe squadre e troppi prestiti. Voglio un posto dove restare due o tre anni per capire chi sono: spero sia l’Atalanta, se non sarà il Chelsea: nella tournée australiana Sarri m’è piaciuto. Devo capire se sono da top club, magari l’ho già trovato”.
LA POSIZIONE PREFERITA. “All’Hajduk avevo il numero 8, a Bergamo era di un altro (Gosens, ndr) e ho preso l’88. Mi sento una mezzala, il ruolo in cui ho fatto le cose migliori. Ma in questa nuova posizione posso fare più gol o assist”.
GASPERINI E L’EUROPA. “Non ho mai lavorato tanto con un allenatore. Sono quasi 1.90, ho solo da guadagnarci. L’Europa League significava più partite e più visibilità, ma siamo fuori: la vera Atalanta è quella del primo tempo con la Roma”.