La partita di Bologna conferma che qualcosa non sta funzionando, a farne le spese, oltre al capitano, è anche Emiliano Rigoni
QUI BOLOGNA. Terza vittoria consecutiva per l’Atalanta, quinta partita complicata per il suo numero dieci. Con l’apparizione di un nuovo “San Giuseppe” i nerazzurri scacciano il problema dei gol e si ritrovano a fare i conti con un Papu Gomez in piena crisi. Un problema tira l’altro direte voi, è così, ma non del tutto.
L’ANALISI. Quanto richiesto a Gomez fa parte di un nuovo tentativo d’inizio. Dopo il periodo di crisi, sulla scia della delusione Europea, il Gasp sembra avere ritrovato quanto meno i pezzi per ricomporre il quadrato vincente. L’adattamento ad un nuovo ruolo, a nuovi compiti, ad un nuovo modo di portare scompiglio nelle difese avversarie. L’argentino corre, tiene alto il baricentro ma sbaglia, troppo, e si intestardisce.
Viene così difficile poter tornare a pesare le cose, trovare un equilibrio dei titoli e giustificare attraverso le più complete analisi. Qualcosa non va nonostante, così come dice Gasperini, Gomez non è mai stato così attaccato alla maglia nerazzurra come in questa stagione.
RIGONI. Lo stratega di grugliasco non vuole sentire parlare di turnover, il Papu deve giocare continuando così ad accrescere la sua abilità da leader e… La sua condizione. A farne le spese è, naturalmente, Rigoni, nella partita del Dall’Ara entrato solo all’87, come contro il Parma. Lui che nonostante tutto è il migliore realizzatore nerazzurro, almeno finora. Chissà, ai posteri l’ardua sentenza.