Il pubblico di fede nerazzurra ha vinta la guerra dei nervi sul filo delle possibili sanzioni disciplinari. L’arma per l’assalto alle maldicenze? L’ironia
La guerra dei cori, al riparo da ogni possibile accusa di discriminazione territoriale, vinta con l’arma impropria dell’ironia. Questa la tesi dell’editoriale di Cristiano Gatti sul dorso di Bergamo del Corriere della Sera: il pubblico dell’Atalanta non ha raccolto la provocazione su presunto razzismo e dintorni, dopo l’ansia da pressione mediatica, dando vita a un duello leale con quello del Napoli.
COME I BRESCIANI. “Come i bresciani, voi siete come i bresciani”. Una delle apostrofi scandita a voce alta dal settore più caldo del tifo nerazzurro nel Monday Night, la Curva Nord Pisani. Dall’altra parte il non certo originalissimo ma sempre presente “Bergamasco, pagaci le tasse!” levato dalla porzione della Sud dedicata ai sostenitori ospiti.
SOLO CAMPANILE. Scontato e certamente non insultante l’unico riferimento al territorio, ovvero il pomo della discordia che aveva fatto ventilare l’ipotesi di richiesta di sospensione del match, delle controparti del tifo dell’altro ieri sera. Un mero scambio alla pari: “Odio Napoli” e “Odio Bergamo”. Partita persa sul campo, ma stravinta appena al di qua del recinto di gioco nonostante dieci giorni pieni di accuse preventive di razzismo.