Il lampo che fece venire giù la Maresana risolse l’ottavo di finale secco più di 23 anni fa: “In gara unica si possono battere anche i più forti”
“Sono entrato nella storia dell’Atalanta grazie a quel gol alla Juventus. Allo stadio, un boato, a due minuti dai rigori”. 23 ottobre 1995 e bianconeri ko nell’ottavo di Bergamo in gara unica, ma per Fabio Gallo è come se fosse ieri: lancio di Federico Pisani a tagliare il campo, stop e botta all’incrocio dove Michelangelo Rampulla non arriverà mai. “Una pazzia per la posizione, per il ruolo e per il modo di calciare”, commenta l’ex centrocampista in esclusiva per Nerazzurro, in distribuzione gratuita allo stadio in occasione del quarto di finale di Coppa Italia di stasera.
L’ATALANTA DEL MONDO. “Fu una cavalcata straordinaria fino alla doppia finale persa con la Fiorentina, la gente in città mi ricorda sempre quell’impresa al mio primo anno in nerazzurro – prosegue Gallo -. Rimasi qui altri quattro, all’inizio non ero titolare. In quella stagione c’erano Vieri, Morfeo, Montero, Sgrò e Fortunato”.
ARCHITETTO AL REMO. “Con Sgrò c’era una coppia che usava l’arma della tecnica, dovevamo sopperire alla forza fisica dei centrocampisti dell’epoca. Oggi mi piace Freuler, mi rivedo in lui più che in de Roon: l’Atalanta non è messa male in mezzo”.
MISSION IMPOSSIBLE? “Ci sono serate in cui il pubblico ti regala la carica anche per battere i più forti, come più di 23 anni fa. Anche in campionato la squadra ha tenuto testa alla Juve. Gasperini ha inculcato nella testa dei giocatori idee e mentalità”.