Il portiere dell’Atalanta è passato in 12 mesi dalla panchina ai pali della Nazionale, grazie soprattutto al suo spirito di sacrificio e alla costanza
La storia di Gollini sembra già una favola, eppure di ‘lieto dine’ potrebbe essercene più di uno. L’estremo difensore dell’Atalanta, dopo l’esordio in Nazionale, sogna infatti di mantenere questa posizione e continuare a fare bene anche in Serie A e nelle competizioni internazionali. Classe 1995, a soli 24 anni ha ancora tanto da dare al calcio italiano e all’Atalanta, come analizzato dall’edizione odierna di TuttoSport. Solo 12 mesi fa infatti Gollini era ancora seduto in panchina a guardare il primo portiere Berisha tra i pali nerazzurri.
TUTTO CAMBIA. La svolta il 3 marzo, quando contro la Fiorentina a Bergamo il mister gli dà fiducia e da allora il giovane ferrarese se la guadagna, partita per partita, conquistando a suon di parate e testa bassa il posto da titolare. Lui che è cresciuto nel settore giovanile del Manchester United ed ha giocato nell’Aston Villa, ha saputo rimettersi in gioco nel Verona-annata 2015/2016- e fare poi il grande salto con l’Atalanta in Champions senza forzare i tempi ma lavorando sodo. Gasperini intanto se lo tiene stretto-ha fatto a meno di lui solamente una volta quest’anno-in attesa di rivederlo giocare in Azzurro.
Tra qualche anno sarà il miglior portiere italiano ( in Italia ne abbiamo tanti..) ?