La supersfida contro la Juventus apre per l’Atalanta un altro mini ciclo su due fronti, stavolta di 7 partite in 29 giorni. In Europa è dentro o fuori
7 partite in 29 giorni nel calendario più fitto e minato che esista. Chiamarlo il mini ciclo bifronte della verità, per l’Atalanta ultimamente un po’ asfittica e dalle troppe defezioni, è quasi un eufemismo. In Europa, in Champions League, in un Group Stage C da rincorsa permanente a perdifiato, 1 punto contro 5 della Dinamo Zagabria e dello Shakhtar da sorpassare battendole, è questione di dentro o fuori. In Italia, dalla sfida alla capolista Juventus alla ripresa del campionato fino al pranzo prenatalizio del 22 dicembre ospitando il Milan, il modo e il tempo di focalizzare gli obiettivi realistici a meno due giornate dal giro di boa.
IL CALENDARIO DELLA VERITÀ. Già entro la fine di novembre i responsi che contano riguarderanno ovviamente le tenzoni fuori confine, essendoci i croati da sconfiggere senza calcoli martedì 26 a San Siro sperando che il Manchester City non regali un tempo agli ucraini come ai nerazzurri il 6 scorso. Da non sottovalutare anche il derby del fiume Oglio in casa del Brescia del 30. Lì il dentro o fuori, dalla lotta per la permanenza in A e forse anche per quella in rosa di un Mario Balotelli in conflitto con l’orbe terracqueo, riguarda le Rondinelle.
DICEMBRE: ATALANTA, BATTI UN COLPO… L’ultimo mese dell’anno si apre il 7, terzo sabato di fila nella massima serie del Belpaese, accogliendo l’Hellas Verona (ore 15), altro avversario storico anche se non di campanile. È la squadra di Ivan Juric, l’allievo prediletto di Gian Piero Gasperini, e dei prestiti atalantini Boris Radunovic, ossia la ruggine in panca, e Matteo Pessina, valore aggiunto di buon livello. E prende pochi gol. Un test, per chi ne ha fatti 30 in 12 giornate. Quindi il mercoledì della stra-verità a Kharkiv, l’11, alle 18.55: il verdetto in Champions sarà ufficialmente pronunciato. Poi le due domeniche, finalmente, tra la via Emilia e la A4: il 15 si rende vista al Bologna del guerriero Sinisa Mihajlovic, il 22 c’è un Diavolo a cui tagliuzzare la coda.
Senza Zapata stiamo faticando
Se l albitro non ci mette del suo……!