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Petagna, sale la fame di gol. E il Crotone l’ha sempre ispirato

Trecentocinquantanove giorni dopo. Quel 26 settembre 2016 i tifosi bergamaschi se lo ricordano bene, ma ancora meglio se lo ricorda lui, Andrea Petagna. Allora il classe ’95 era un attaccante che, dopo un gol e tre panchine di fila, doveva dare mostra di sé nella massima serie e lottare con un concorrente di nome Alberto Paloschi, uno con un bottino da 45 gol in cinque anni al Chievo. Il numero 43 era stampato su gran parte delle maglie nerazzurre tra gli spalti e lì davanti era chiaro chi avrebbe fatto la differenza.

E invece, complice una brutta partenza dell’ex Swansea, fu quel carrarmato che i più guardavano con scetticismo a conquistarsi un posto lì davanti. A suon di contrasti uomo a uomo di cui c’era sempre un unico vincitore e lui inizia a segnare proprio quando alla Dea manca il gol della punta. E lo fa a ripetizione. Perché se dopo la rete della rocambolesca partita contro la Lazio il mister lo tiene in panchina, è proprio contro la squadra di Nicola che Petagna sblocca il match e gli atalantini scoprono il loro idolo. La partita finisce 3 a 1, un gol lo fa Petagna e un altro, neanche a dirlo, Gomez, e da allora diventano la coppia perfetta del lieto fine europeo che tutti conosciamo.

Meno a lieto fine il rapporto di Petagnone, come lo chiamano bonariamente gli appassionati, con il gol. Se quella contro il Crotone è la rete della consacrazione, quella contro il Napoli lo eleva a eroe di giornata, il man match che decide una sfida per tutti persa già in partenza. Ma Gasperini aveva scommesso su di lui e Petagna non l’ha deluso. A distanza di un anno, quella scommessa il mister non se l’è rimangiata, semplicemente la sussurra con qualche decibel di meno.

Petagna è una punta di peso, che fa il lavoro sporco e spinge in avanti, la fame del gol ce l’ha ma resta troppo spesso indigesta. Dopo il Napoli, inanella assist e spinte in avanti ma la rete, a volte incredibilmente, non segue la sua voglia di esultare. Sempre contro la squadra di Nicola ospite all’Atleti Azzurri è lui a inserire il piede della vittoria, questa volta però per il trionfo di Conti. No problem, molti altri segneranno al suo posto, ma a Petagna qualche problema la vacanza dal gol la crea. “Grazie per avermi atteso (…). Per un attaccante il gol è tutto ed ero il primo a sentirne la mancanza, lo so bene”, si sfoga dieci giorni fa su Instagram.

Il rapporto con Gomez rimane limpido, fuori e dentro il campo, e Petagna ci scherza su definendolo un gol per sbaglio quello servitogli al bacio dal Papu contro il Sassuolo. Ma sotto sotto lui fa sul serio e, appena varca il terreno di gioco, lotta per abbattere la difesa e, prima di tutto, battere se stesso. Il mister lo sa che, rispetto a Cornelius, Petagna stasera avrà una spinta in più. Il Crotone lo ispira particolarmente e lui è uno che si ripete: la gara delle 20.45 è l’orario ideale per riempire la pancia e frenare il digiuno.

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