Nella sfida casalinga alla Spal del (quasi) ex di turno Alberto Paloschi, per l’Atalanta, c’è uno spauracchio di meno. Perché a levarlo di mezzo è stato il giudice sportivo, che l’ha appiedato per una giornata. A Zingonia esultano, memori del suo tre su tre di successi nel recente passato tra serie B e Coppa Italia, con la perla dell’assist per il primo dei due gol sotto le Mura dell’ex al veleno Biagio Pagano quel 26 novembre 2010.
Pasquale Schiattarella, concittadino del neo ritirato Giulio Migliaccio essendo di Mugnano di Napoli, con la Dea in vita sua finché ha potuto scendere in campo l’ha sempre spuntata. Pur senza metterla, come non l’avrebbe messa neppure nel retour match labronico del 29 aprile 2011, allorché – lui esterno sinistro – i Novellino-boys rimontarono lo svantaggio di Bonaventura (49′) grazie a Dionisi (56′) e Danilevicius (63′).
Nel trofeo della coccarda, invece, l’acuto decisivo il 27 ottobre 2010 porta la firma di testa di Gaston Cellerino a tre del novantesimo. Curiosamente, in questo bottino pieno e quello a Bergamo in campionato, in porta c’era Giorgio Frezzolini, ora capo allenatore dei portieri del vivaio, ieri secondo di Andrea Consigli nella rosa di Stefano Colantuono. Occhio: Schiattarella, il napoletano trentenne che sverna a Ferrara da neopromosso, porta bene anche quando non c’è. In amaranto, almeno: quel 3 novembre 2013, nella massima serie, nello scontro al “Picchi” (Davide Nicola in panchina) risolto da Paulinho all’11’, era parimenti squalificato. Gesti apotropaici cercansi per domenica.
