Grande rabbia per Marcello Nicchi. Il presidente dell’AIA non esclude la possibilità dell’arrivo di una nuova Calciopoli, nel caso in cui agli arbitri fosse negata la possibilità di avere diritto di voto nell’ambito delle questioni decise dall’Assemblea federale
Parole forti quelle rilasciate da Marcello Nicchi stamani a Radio Anch’Io Lo Sport, trasmissione di approfondimento sportivo in onda su RaiRadio1. Il presidente dell’Associazione Arbitri ha parlato di vari temi, soffermandosi soprattutto sulle possibilità di uno sciopero dei direttori di gara.
Il motivo del contendere, lo ricordiamo, nasce dal trattamento riservato alla classe arbitrale ed alla ormai certa privazione del diritto di voto nell’Assemblea federale. Ora la palla passa alla stessa Figc, che dovrà scegliere se approvare i principi informatori degli statuti del CONI.
– SCIOPERO. “La cosa che sto facendo è cercare di evitarlo. Però se un giorno qualcuno arriverà al campo senza arbitri non dovrà rimanere sorpreso perché le sezioni non ce la fanno più. In Spagna, in Germania e in Inghilterra, gli arbitri fanno parte delle elezioni”
“Fa impressione che il Coni voglia andare contro a questo diritto per darlo ai professionisti. La decisione del Coni va a toccare un diritto che abbiamo acquisito
Sul motivo di questa scelta, ormai probabile, del Coni aggiunge: “Perché oggi viene fuori questa storia? Perché vogliono indebolire il peso politico degli arbitri”
– NUOVA CALCIOPOLI. “Vogliono aprire nuovamente scenari nefasti, che potrebbe dare l’inizio a una nuova Calciopoli. Il 2% che abbiamo, inorgoglisce il nostro movimento e non influisce nelle decisioni globali. Non ci si preoccupa minimamente del problema dei rimborsi dei volontari
“E’ un’organizzazione che non funziona. Un ragazzo non può avere il rimborso dopo 7 mesi, perché sono soldi che anticipano i genitori.
– VIOLENZA. Mai poco d’attualità, purtroppo, il tema della violenza sugli arbitri nei campi più periferici. “La violenza? Un ragazzo di 18 anni è stato picchiato da uno di 32 e nessuno dice una parola. Noi non vogliamo scioperare ma ci costringeranno perché i genitori non manderanno più i ragazzi ad arbitrare”
“100 arbitri picchiati in un anno e qui ci si preoccupa del nostro 2% in sede di elezioni. Le famiglie non lo sopportano più, perché non si sostiene più questa situazione”