Le vittorie dell’Atalanta non passano solamente attraverso le giocate dei singoli, ma anche dietro il tanto lavoro degli instancabili stakanovisti
La fantasia di Ilicic, le giocate di Gomez, gli inserimenti di Cristante, la solidità della difesa. Quattro elementi che sicuramente hanno fatto le fortune dell’Atalanta degli ultimi due anni, ma, come sottolinea anche l’edizione bergamasca del Corriere della Sera, i meriti vanno anche ai cosiddetti “operai”, giocatori abili a lavorare nell’ombra e, allo stesso tempo, fornire un sostanzioso contributo per il successo di squadra.
Uno di questi è senza dubbio Remo Freuler. Lo svizzero arrivato poco più di due anni fa dal Lucerna, si è conquistato il proprio spazio a suon di prestazioni. Il 26enne elvetico è il giocatore maggiormente impegnato nel corso di questa stagione con 2.646 minuti in campionato e 720 in Europa League. Non bastasse l’elevato minutaggio, Freuler è anche il primatista per quando concerne i chilometri medi percorsi a partita con i suoi 11,559 (ottavo posto in serie A).
L’altro che invece è cresciuto strada facendo è Marten De Roon. Il centrocampista olandese, arrivato probabilmente in condizioni fisiche non ottimali ad agosto, si è inserito alla perfezione nei meccanisimi di Gasperini e giorno dopo giorno ha incrementato il proprio rendimento.