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Il Gasperini furioso: “Non giustifico scelte su Gomez”

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Il tecnico nerazzurro, punto sul vivo, se ne esce con un’esternazione delle sue: “Mica abbiamo preso i giocatori al bancone del bar, non posso commentare ogni volta le esclusioni”

“Non posso commentare ogni volta perché tengo fuori l’uno e l’altro. Gomez? Esclusione? Ma no. Giudicate voi, io non devo dare giustificazioni alle mie scelte”.

Gian Piero Gasperini, per il resto molto pacato, quando gli fanno la domanda sul Papu perde vagamente le staffe. La sua Atalanta l’ha deluso ed è da ricostruire, ma guai a toccarlo sul numero 10 lasciato inizialmente in panchina.

PAPU O NON PAPU. “Ogni volta di più mi si fanno domande su chi resta fuori e chi gioca. Le partite le vedono tutti, le fatiche nei vari impegni pure. Sono l’allenatore, ho una rosa ampia e devo scegliere. Niente di più, niente di meno. Non è che abbiamo preso gente dal bancone del bar qui fuori. Esclusione? Ma va’. Non si può andare avanti con questa storia: giudicate voi che fate le domande, io non commento più”.

MAL D’EUROPA. “Non parlerei di scorie di Copenaghen, perché c’era voglia di ripartire. Le difficoltà in campo, non altro, sono state la causa di questa prestazione generosa ma farfugliata. Stasera è venuta meno la nostra consueta capacità di organizzazione”.

LE CHANCES AL VENTO. “Abbiamo avuto qualche buona occasione all’inizio, si vedeva comunque che l’avversario era pericoloso. Per cercare di recuperare il punteggio abbiamo dovuto puntare più sui duelli individuali e la mossa non ha dato buoni risultati. Un passaggio a vuoto da cui dovrò trarre le indicazioni”.

GAMBE E NON TESTA. “Non è un problema di testa, perché tutti ci mettono tutto. Alcuni hanno fatto veramente tanto, ma le difficoltà tecnico-tattiche in mezzo al campo ci hanno impedito di produrre una prova solida. Una partita buttata lì a cercare il pareggio, senza sapere bene come muoversi”.

IL JOLLY RIGONI. “I cambi di posizione di Rigoni purtroppo dobbiamo farli in corso d’opera, abbiamo bisogno di conoscere lui, Zapata e altri nuovi come Pasalic, Adnan e Djimsiti. Siamo alla ricerca di un’identità di squadra: quando si inseriscono giocatori in gran numero, è necessario un periodo di esperimenti, di lavoro e di adattamento. Non siamo riusciti ad accorciare”.

LA SOSTA. “Durante la sosta andranno via in tanti, ma dobbiamo cominciare a lavorare per tornare a essere una squadra”.

GLI EPISODI. “Sul gol preso mi hanno detto di una deviazione, sul rigore non fischiato su Zapata non saprei dire”.

L’AVVERSARIO. “Il Cagliari ha preso un ottimo centrale e un ottimo terzino, ha messo quei due o tre pezzi che gli hanno consentito di irrobustire una base già buona, anche se nella scorsa stagione s’è salvato alla penultima giornata”.

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