Il terzo risultato a occhiali di questo scorcio di stagione ha regalato ai nerazzurri una certezza: quando i tre della difesa trovano le giuste distanze, area e porta sono blindate
Il terzo 0-0 stagionale dopo i due nefasti col Copenaghen nei playoff di Europa League? Non tutto il male viene per nuocere. Perché, secondo l’analisi odierna di Tuttosport, la ritrovata solidità dell’Atalanta di cui parla sempre Gian Piero Gasperini in conferenza stampa può ripartire dai segnali positivi del pacchetto arretrato. Al cospetto del Torino, il segnale più tangibile di una rinascita tecnico-tattica in un periodo no.
DAL MILAN AL TORNO SENZA CORNA. Gli errori di posizionamento sui gol di Higuaìn e Bonaventura a San Siro contro il Milan, nel giro di tre giorni, hanno trovato i dovuti correttivi. Con Andrea Masiello a stringere a sprazzi su Baselli e José Palomino a chiudere su un Belotti sofferente della solitudine del bomber, Rafael Toloi ha potuto anche essere libero di impostare come da abitudine, anche perché a badare a Parigini ci ha pensato il più delle volte Hans Hateboer.
CHI MARCA, CHI AVANZA. I due centrali laterali, pressoché privi di avversario diretto sulla loro zolla, hanno potuto garantire adeguato sostegno alla manovra. Da marcature puro, invece, s’è trovato ad agire l’argentino, ormai considerato l’erede nel ruolo di Mattia Caldara ma libero da oneri di costruzione: contro il Gallo, a conti fatti, è stato un uno contro uno, una caccia all’uomo anche con una certa rudezza, tanto da essere stata punita con un cartellino. Nella tana della Fiorentina, contro avversari di caratura quasi da big, il must sarà stringere i denti senza perdere le distanze.
