I tifosi dicono la loro sui social richiedendo provvedimenti. Nel mentre c’è poco da commentare…
Due settimane fa, a Udine, Valeri non consultava il Var annullando un gol regolare al Torino. Oggi, al Franchi, l’arbitro romano compromette Fiorentina-Atalanta fischiando a favore di una castroneria palese. Aggiungendoci un cartellino giallo a Toloi, ancora una volta, senza consultare la tecnologia.
Il tentativo dell’agognata “Moviola in campo” vira verso il corretto solo per gli episodi chiari, come falli di mano e fuorigioco, non dando la possibilità di correggere una decisione sbagliata, ma solo una evidentemente errata. Siamo tornati indietro.
Che ci sia ancora sconosciuto per filo e per segno il complicato procedimento Var è fuori discussione, quasi come l’episodio odierno, categorizzato obiettivamente tra i gesti più sgradevoli degli ultimi anni di calcio moderno. A monte, però, suonano campane a morto. I viola esultano e là davanti qualcuno prova abitualmente a farla sporca.
“Mi auguro che non sia un pareggio di conti riguardo a Inter-Fiorentina sennò torniamo indietro di 20-30 anni. Spero di no, sennò noi che facciamo, protestiamo per avere aiuti la prossima partita… – così Gasperini al termine del mztch – Mi pare un rigorino di tempi andati. Ora i tempi sono cambiati ed è molto più difficile accettare queste situazioni. È simulazione netta, Chiesa è forse il miglior giovane italiano ma ha l’abitudine di fare questi gesti e deve iniziare a pagare, è diseducativo. È un episodio lampante, e chi vede il calcio e lo segue lo sa. Gli arbitri hanno preso una cantonata”.
Nel mondo virtuale si fa appello ad un calcio che ci meritiamo, figlio di troppi errori e poche cose giuste. Che sia questa dunque, come anche le più rosee situazioni di successo, l’occasione per fermarsi a riflettere. Dopo le prime sette giornate di una Serie A indiscutibilmente bella. Forse troppo bella per essere compromessa da sei occhi distratti e una simulazione. Perchè il calcio è roba vera.