Nonostante il pareggio pesante ai fini della classifica rimediato contro il fanalino di coda, ecco perché la Dea non deve preoccuparsi delle gare future
La squadra gialloblù si è chiusa a riccio ieri pomeriggio, studiando gli avversari nelle settimane precedenti l’incontro. Non solo però, perché la stessa Dea, più lenta e meno ricettiva del solito, si è fatta del male da sola regalando il gol e sprecando qualche rete di troppo.
IN FORMA. Lo stato fisico però, come analizzato nelle ultime dieci gare e come approfondito da La Gazzetta dello Sport, è comunque dalla parte dei bergamaschi. Dopo aver raccolto venti punti in dieci gare anche contro grandi squadre e aver dato filo da torcere a Firenze per la Coppa, è pressoché normale perdere qualche punto. Torino, Fiorentina e Roma hanno addirittura perso la partita, la Dea si è limitata a non vincerla.
SOSTA BENEFICA. La sosta non poteva quindi arrivare in un momento migliore di questo, garantendo il riposo ad alcune pedine titolari, soprattutto a livello mentale: l’Atalanta al ritorno dovrà affrontare il trittico della verità Parma-Bologna-Inter. “Dopodiché potremo iniziare a fare qualche tabella”, ha spiegato Gasperini a fine gara ieri. Calcoli per capire se l’Atalanta può restare sul carro delle pretendenti all’Europa. Da quanto visto finora, per energie spese, punti raccolti e competizioni da protagonista, la risposta è solo affermativa.