– L’AJAX ITALIANO.  Sulla stampa, nel frattempo, si sprecano i paragoni con lo strepitoso Ajax di Erik Ten Hag: “Un gran complimento, loro propongono un certo tipo di gioco che porta al risultato. Noi siamo una realtà più piccola, che si sta comunque prendendo delle soddisfazioni”.

– CESSIONI ILLUSTRI.  La politica delle cessioni eccellenti sostituite da calciatori giovani ed emergenti è sempre stata alla base della visione societaria della Dea, nel corso della sua storia: “È la strategia, ma con la Champions potrebbe cambiare. Infatti non abbiamo ancora programmato la prossima stagione”. E aggiunge: “Un nucleo è rimasto, ma per il resto si deve sempre ricompattare la squadra. Mi ha aiutato l’unità d’intenti che c’è nell’ambiente. Nello spogliatoio i ragazzi vogliono tutti il massimo e ci servirà anche un po’ di fortuna per raggiungere i nostri obiettivi“.

 – PREMIO CHAMPIONS.  La possibilità di un premio-Champions non era previsto ad inizio stagione dal patron Percassi: “Nessuna promessa, ma conoscendo la sua generosità sarebbe il primo a farsi avanti. Non ci sarebbe bisogno di battere cassa. Non vogliamo lasciare nulla, speriamo di avere le energie a sufficienza e un pizzico di fortuna per farcela”. La mancanza di pressioni da parte della piazza potrebbe aiutare? Forse si, lo conferma anche il Gasp: “La nostra leggerezza può essere un vantaggio”.