Il tecnico interviene anche sul ‘lascia o raddoppia’: “Alla mia età ho bisogno di condivisione delle idee, ci sediamo a un tavolo e vediamo se coincidono”

“Ormai eravate abituati all’Europa, adesso andiamo in stadi un po’ più d’elite”. Gian Piero Gasperini si coccola la sua Atalanta: “Ci siamo comportati da big, i risultati dicono che lo siamo. Giocare in Champions League è un premio a tutte le eccellenze di Bergamo e della sua terra – sono le prime parole del mister in sala stampa al Mapei Stadium -. Siamo sempre stati seguiti con allegria ed entusiasmo dai tifosi. Non voglio essere ringraziato, a essere stati straordinari sono i ragazzi. E’ dal 26 luglio che tirano la carretta”.

GRAZIE RAGAZZI. “I miei hanno saputo dimostrare continuità di rendimento e di prestazione, l’unica fortuna è non aver avuto guai fisici in serie e prolungati. Vi invito a guardare i numeri, i minuti, le partite giocate, gli allenamenti che saranno stati trecento”.

GASP SINDACO. “Io sindaco di Bergamo? Per fortuna mi occupo di sport. Ringrazio per il ‘Gasperini sindaco’, ma credo che lo sport sia trasversale. Certo, nei miei confronti c’è un sentimento esagerato, che non riuscirò mai a ripagare abbastanza”.

LASCIA O RADDOPPIA? “Resto o vado? Io ho delle idee sul calcio. Quando e se posso applicarle e farle insieme a tutti, io rimango. Ci sediamo e ne parliamo, non c’è problema. Tre anni fa andai a casa di Antonio Percassi, conobbi anche i suoi tre figli e lì balenò l’intenzione di continuare: dopo il Genoa volevo stare fermo, se sono qui è merito loro. Ma non esiste che io in estate parli di ‘mercato triste’ e mi senta invece dire che la rosa è la più forte della storia del club. Se sono credibile sono felice e viceversa”.

GRANDI NUMERI. “Il numero che mi soddisfa di più sono i 77 gol in campionato. Miglior attacco. 103 in tutta la stagione, però col Copenaghen quei due zero a zero… I risultati per quanto ci riguarda sono stati basati sull’attacco e non la difesa. Non a caso ho sempre chiesto più potenzialità lì davanti”.

TERZI E CONTENTI. “In campo siamo scesi per vincere sempre. Non ho avuto dubbi che avremmo potuto lottare per qualcosa di più, perché il girone di ritorno ai punti l’abbiamo vinto noi. Juve e Napoli hanno comprensibilmente mollato, ma il terzo posto è strameritato. Quelle due squadra erano di categoria superiore, eppure siamo riusciti a batterle una volta ciascuna”.

ESPERIMENTI. “Pasalic anche stare ha confermato di arrivare puntuale quando c’è da segnare. Abbiamo forse perso tempo all’inizio a cercare di fargli fare il vice Cristante. Qualche spezzone buono in quel ruolo l’ha pure fatto”.

RIMPIANTO DI COPPA. “In Europa League abbiamo avuto Ilicic e Freuler di meno, perché Remo è tornato tardi dal Mondiale e ha giocato solo l’ultimo turno delle qualificazioni. Zapata è cresciuto solo col tempo. Ma da quell’eliminazione è nato tutto, anche se non potevamo saperlo”.

COPPA ITALIA E VAR. “La Coppa Italia è un nervo scoperto, la gente ha visto e sa. Non ne parlo più. Si poteva perdere, ma non in quel modo. Non ho ancora superato la cosa”.

CHAMPIONS IN BARCA. “Un pronostico sul girone di Champions League? Il Barcellona abbiamo rischiato di prenderlo l’anno scorso in Europa League. Il Real è in seconda fascia? Allora Barcellona, Liverpool e Ajax. Con la fortuna che l’Atalanta si ritrova nei sorteggi…”.