Il presidente dell’Atalanta: “Prenderemo un paio di giocatori d’esperienza, altri con prospettive di crescita. Zapata? Servono almeno 50-60 milioni”
Fa ancora un certo effetto pensate che l’Atalanta giocherà la prossima Champions League. Dove potranno arrivare i nerazzurri? È presto per dirlo, ma quello che è sicuro è che la conquista di questo obiettivo ha messo tutto l’ambiente in una società nuova, dando ulteriore slancio a un progetto vincente dietro cui c’è la mente di Antonio Percassi che anche quest’anno rispetterà la tradizione di fare l’annuale pellegrinaggio alla Madonna di Medjugorje: “Io e mio figlio Luca andiamo tutti gli anni, stiamo un paio di giorni: una volta abbiamo incrociato anche Mancini, e siamo diventati amici. Andiamo perché dobbiamo pregare: di salvarci ancora“.
“La Champions League? Siamo andati oltre il sogno, è stata una meravigliosa follia e siamo ancora sotto shock – ha detto a La Gazzetta dello Sport -. Io ogni tanto voglio riguardare la classifica: davvero siamo arrivati terzi? Io ho sempre sperato solo nell’Europa League. A novembre, quando Gasperini chiese a tutti di indicare su un tabellone l’obiettivo stagionale, avrei scritto come Ilicic: salvezza. Dopo la sconfitta con il Cagliari, eravamo quart’ultimi, quando il mister mi disse ‘Si lotta per salvarsi’ gli avevo risposto: ‘Ma va benissimo’. Da quel giorno è stato più sereno. E dopo la partita con il Chievo, quella della sua straordinaria intuizione di Gomez trequartista, ancora di più“.
Il sogno ora è della Champions da giocare a Bergamo: “È venuto fuori un casino, colpa mia: però anche arrivare terzi era un sogno. Roberto Spagnolo, il direttore operativo, mi ha detto ‘Ma sei matto a dire queste cose? Non si riesce’. Io invece dico: proviamoci. Chi lavora allo stadio mi insulta, io li provoco per farli stare lì ancora dalle 5 del mattino alle 10 di sera: gli daremo un premio. E loro sono scatenati, come se dovessero giocare loro la Champions: lavorano la domenica, di notte. Servono requisiti per chiedere una deroga, lo so. E io inviterò la Uefa a vedere la nuova curva da 9.300 tifosi già in stato avanzato, il centro di Zingonia: 40 milioni più altri 40 per uno stadio gioiello. E gli spiegherò che non li stampiamo, i soldi“.
Il fulcro del progetto resta Gian Piero Gasperini: “Ero abbastanza sicuro di convincerlo a restare. Alla fine l’ho visto contento, ora dovremo accontentarlo: non sarà una passeggiata. Daremo al progetto continuità intelligente, nel rinforzare la squadra. Non dobbiamo stravolgere il nostro metodo: restiamo una provinciale, il primo obiettivo è la salvezza. Oltre certi tetti non si può andare, non possiamo permetterci di perdere certi equilibri: se ti monti la testa, fai il male della società. I nostri abbonamenti di una stagione non valgono un incasso di Inter e Milan per una sola partita“.
Sul mercato le linee guida sono chiare: “Prenderemo un paio di giocatori d’esperienza, altri con prospettive di crescita. Un esempio: Tonali ci piace, ma c’è la coda. L’Ajax è da copiare per il coraggio di buttare dentro ragazzi senza problemi. In uscita l’offerta migliore potrebbe arrivare per Zapata: lui ha detto che resta, poi i procuratori fanno il loro mestiere. Come De Laurentiis, che parla di Inglese alle sue cifre, ma intanto sta facendo salire il valore di Duvan. Per un’offerta fra i 50 e i 60 ci pensiamo: forse non si potrebbe dire no, ma prima devo dare un’alternativa a Gasperini: bisogna farsi trovare preparati e con i conti in ordine, sempre. Ora che siamo in Champions ancora di più“.
Ed Ilicic ???? Gasperini non lo vuole???
???????
Ecco come si ragiona: da Presidente di una società solida, da grande sognatore con i piedi per terra, e da grande tifoso, ex giocatore e intenditore, pronto a darsi la possibilità di vedere realizzati i suoi sogni. Grande Presidente, grande persona, grande bergamasco